Rachele Cinquegrana, alunna dell’istituto comprensivo “Rocco – Cinquegrana” di Sant’Arpino, guidato dal dirigente scolastico Maria Debora Belardo, si è piazzata al primo posto – sezione scuole medie – al concorso di scrittura nazionale “L’antimafia non ha bisogno di eroi”, promosso dall’Associazione antimafia daSud in collaborazione con Repubblica.it e Ministero dell’Istruzione.
La premiazione si è svolta a Roma nell’ambito di “Restart!”, festival delle creatività antimafia e dei diritti, in una scuola della periferia romana: l’Istituto Enzo Ferrari, nel quartiere di “Cinecittà/Don Bosco”. L’intento del festival è quello di promuovere nei giovani il ruolo della cultura come antidoto alla fascinazione dei clan e riqualificare i territori partendo dalla trasformazione creativa degli spazi urbani pubblici.
Sono stati circa 400 i racconti inviati dagli studenti delle scuole medie e superiori nell’ambito del contest “L’antimafia non ha bisogno di eroi”, la sfida redazionale che per il secondo anno consecutivo daSud è tornata a promuovere con la media partnership di “Repubblica Scuola” e la collaborazione della Direzione per la promozione dello Studente, l’integrazione e la partecipazione del Miur.
Sei sono stati i vincitori del contest: 3 per la categoria delle medie e 3 per quella delle superiori. La giovanissima santarpinese Rachele Cinquegrana è salita sul gradino più alto del podio nella sezione riservata agli allievi delle scuole medie con il racconto “Gli zapatisti di Chiaiano” che è possibile leggerlo all’indirizzo: http://scuola.repubblica.it/campania-caserta-smsrocco/tema/gli-zapatisti-di-chiaiano/.
Significativo ed accattivante il premio ricevuto: una raccolta di fumetti antimafia. Soddisfatta a giusta ragione la dirigente Maria Debora Belardo che ha sottolineato: “Questo premio prestigioso è il riconoscimento meritato per un’allieva esemplare e talentuosa qual è appunto Rachele Cinquegrana e nel contempo esalta anche l’ottimo lavoro svolto con abnegazione e passione dal corpo docenti. Complimenti, dunque, all’alunna, ai genitori che l’hanno sostenuta, ai docenti e in particolare alla prof.ssa Cappuccio che ha curato il progetto”.