Il nuovo piano industriale di Mps – Monte dei Paschi di Siena, approvato dal Cda, “si focalizzerà su una maggiore efficienza mediante la riduzione di circa 2.600” dipendenti, lo spostamento sempre maggiore dei restanti alle attività commerciali e la chiusura di circa 500 filiali.
“Il costo del personale – viene spiegato – scenderà di circa il 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019” e la riduzione avverrà mediante un turnover naturale e l’attivazione del fondo di solidarietà. Le previsioni sono di un utile netto a fine piano superiore a 1,1 miliardi, una redditività (Rote) oltre 11% nonostante una crescita prudente dei ricavi.
L’obiettivo del piano è una banca più automatizzata, concentrata sui mutui con una forte componente online e totalmente libera dalle sofferenze che saranno cedute a una bad bank che poi le gestirà. Incisivi i risparmi sui costi, a partire da quelli del personale: ci saranno 2.600 esuberi e la chiusura di 500 filiali.
Convocata l’assemblea per il 24 novembre che deve varare l’aumento di capitale fino a un massimo di 5 miliardi, approvare la cooptazione dell’amministratore delegato Marco Morelli ed eleggere il nuovo presidente al posto del dimissionario Massimo Tononi. Le candidature possono essere presentate anche durante l’assemblea.
In Piazza Affari, che ha già premiato le indiscrezioni durante la settimana con il raddoppio delle quotazioni del titolo, la seduta si è aperta con la sospensione la rialzo della banca senese (+10%). Migliorano anche le quotazioni del l’obbligazione subordinata della banca con scadenza settembre 2020 e cedola al 5,6%: in mattinata il prezzo è salito di quasi 5 punti, a 80,20, con rendimento in discesa al 12,33% circa. A inizio ottobre il rendimento era salito ai massimi, superando il 19%.