Nelle province di Reggio Calabria, – in particolare nell’area dell’alto Jonio Reggino – Catanzaro, Roma e Firenze, i carabinieri del Gruppo di Locri, con l’ausilio di tutte le articolazioni territoriali dipendenti, dell’ottavo Nucleo Elicotteri Carabinieri, dello Squadrone Carabinieri Eliportato Cacciatori “Calabria” nonché del Nucleo Cinofili di Vibo Valentia, su ordine della Procura antimafia, hanno tratto in arresto 14 persone, in esecuzione di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari e contestuale decreto di sequestro preventivo di un’attività commerciale.
I provvedimenti sono stati emessi a seguito dell’attività condotta dai militari del nucleo investigativo di Locri dal mese di gennaio 2011 al mese di marzo 2016. Le persone destinatarie del provvedimento cautelare sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, omicidio, danneggiamento, rapina, estorsione, detenzione e porto illegale di armi, detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Nella circostanza sono state anche effettuate numerose perquisizioni personali e domiciliari nei confronti degli stessi indagati.
Le indagini sono state avviate a seguito della brutale uccisione di Andrea Ruga, avvenuto a Monasterace il 13 gennaio del 2011, nonché a seguito di numerosi altri fatti delittuosi verificatisi in quel centro, tra i quali spiccano: l’incendio che ha distrutto la farmacia “Mazzone”, avvenuto il 26 giugno 2011 (esercizio di proprietà dell’allora sindaco di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, poi divenuta ministro della Repubblica per gli Affari Regionale e le Autonomie Locali, dal febbraio 2014 al marzo 2015); l’esplosione di diversi colpi di arma da fuoco all’indirizzo della vettura di proprietà ed in uso alla sopra citata amministratrice pubblica, avvenuta il 29 marzo 2012.
L’impegno investigativo, che si è concluso con l’odierna operazione di polizia, è stato volto ad accertare l’attuale composizione organica della cosca criminale operante in Monasterace, denominata “Ruga-Gallace-Leuzzi”, ad individuare il mandante dell’omicidio di Andrea Ruga e chi avrebbe assunto le redini del comando dell’omonima cosca all’indomani dell’omicidio stesso, nonché a fare emergere la violenza criminale del sodalizio ed il grado di assoggettamento/sottomissione in cui si trovava a vivere la gente del posto. Diversi anche i casi di danneggiamento, estorsione e favoreggiamento disvelati dalla complessa ed articolata attività di indagine condotta dai Carabinieri che ha portato agli arresti.