Roma – Il Tar del Lazio ha dichiarato inammissibile per difetto di giurisdizione il ricorso sul quesito del referendum.
Il Movimento 5 stelle e la Sinistra Italiana avevano chiesto l’intervento del tribunale amministrativo regionale in merito all’informazione diffusa dal premier Matteo Renzi relativa al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, definita “pubblicitaria” e omissiva di informazioni importanti che avrebbero potuto aiutare i cittadini nella scelta. Il ricorso era stato presentato da Loredana De Petris (Si) e Vito Crimi (M5s) insieme agli avvocati Giuseppe Bozzi e Vincenzo Palumbo che contestavano la carente neutralità del quesito.
Secondo la sentenza: “Sia le ordinanze dell’Ufficio Centrale per il Referendum sia il decreto presidenziale sono espressione di un ruolo di garanzia, nella prospettiva della tutela generale dell’ordinamento, e si caratterizzano per la loro assoluta neutralità, che li sottrae al sindacato giurisdizionale. Eventuali questioni di costituzionalità della legge sul referendum (la n. 352 del 1970), relative alla predeterminazione per legge del quesito e alla sua formulazione, sono di competenza dell’Ufficio centrale per il referendum, che può rivolgersi alla Corte costituzionale”.
“Considerata l’urgenza di dare una risposta definitiva alla questione – hanno riferito in una nota – il Tar non si è limitato alla richiesta cautelare e ha definito il merito della controversia, dichiarando l’inammissibilità del ricorso per difetto assoluto di giurisdizione”.
“I giudici amministrativi non hanno avuto il coraggio di affrontare il tema, sostanzialmente hanno chiuso la possibilità di una tutela giurisdizionale, evitando peraltro una legittima remissione alla Corte costituzionale. Il rinvio alla Consulta avrebbe probabilmente risolto un grave problema di assenza assoluta di tutela verso abusi nella formulazione dei titoli e dei relativi quesiti, nell’ambito di procedimento di referendum costituzionali”, ha commentato Luciano Vasques, uno dei legali che hanno presentato il ricorso.
M5s: “Non è una bocciatura nel merito. Leggeremo le motivazioni della sentenza e agiremo di conseguenza. Siamo convinti di essere nel giusto”.