Renzi sponsorizza referendum come uno spot: M5S e SI-SEL fanno ricorso al Tar

di Stefania Arpaia

Roma – Il Movimento 5 Stelle e la Sinistra Italiana si sono rivolti al tribunale amministrativo del Lazio in merito alla questione referendum. 

I partiti hanno deciso di far ricorso al Tar accusando il premier Renzi di essere stato poco chiaro e di aver presentato il quesito relativo al referendum costituzionale come un vero e proprio spot pubblicitario. Secondo i ricorrenti, il primo ministro avrebbe omesso informazioni importanti che possono influenzare le scelte. Si tratterebbe quindi di truffa. 

“Approvate – si legge nel testo renziano – il superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi del funzionamento delle istituzioni, la soppressione del Cnel e la revisione del Titolo V?”

“Il testo – hanno spiegato i politici – finisce per tradursi in una sorta di ‘spot pubblicitario’, tanto suggestivo quanto incompleto e fuorviante, a favore del governo che ha preso l’iniziativa della revisione e che ora ne chiede impropriamente la conferma ai cittadini, che non meritano di essere ingannati in modo così plateale”.

“I ricorrenti – è stato specificato in una nota – lamentano che il quesito predisposto dal Quirinale non tiene conto di quanto stabilito dall’art. 16 della legge 352-1970, secondo cui, quando si tratti di revisione della Costituzione, il quesito referendario deve recare la specifica indicazione “degli articoli” revisionati e di ciò che essi “concernono”. Il quesito oltre a non specificare quali siano gli articoli della Costituzione interessati dalla riforma, alcuni dei quali ben più importanti di quelli citati, si limita invece a riprodurre il titolo del ddl di revisione, che, assieme al corretto ma insufficiente riferimento ad alcuni istituti incisi dalla revisione, riporta impropriamente anche una presunta finalità della legge (il c. d. contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni), che non trova specifico riferimento in alcuna delle norme revisionate, potendone semmai essere una conseguenza, neppure certa e comunque irrisoria”.

A presentare il ricorso al Tar sono stati gli avvocati Enzo Palumbo e Giuseppe Bozzi  nella loro qualità di elettori e di esponenti del Comitato Liberali x il No e del Coordinamento per la Democrazia Costituzionale, e i senatori Vito Claudio Crimi, del M5S, e Loredana De Petris di Sinistra Italiana-SEL.

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