Terremoto, altre 100 scosse nella notte. Si cerca sistemazione per sfollati

di Redazione

Circa cento le scosse di terremoto di magnitudo superiore a 2 registrate a partire da mezzanotte tra Marche e Umbria. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, 11 di queste sono state di magnitudo compresa tra 3 e 3.5: la più forte alle 4.13 con epicentro a Fiordimonte, a 10 chilometri da Ussita (Macerata); una di magnitudo 3.4 alle 5 nella stessa zona. Non si registrano al momento nuovi crolli.

Gli sfollati sono stati sistemati in strutture provvisorie, palazzetti dello sport e qualche tenda. Alcuni gruppi sono già stati trasferiti negli alberghi della costa.

Non si può affrontare l’inverno nelle tende, hanno assicurato le autorità. Il problema, però, è che in tutta l’area del sisma ci sono tantissimi edifici inagibili e non sarà facile trovare una sistemazione adeguata e di lunga durata per così tante persone. Chiuse fino al 31 ottobre numerose scuole per verifiche e sopralluoghi.

Rabbia e polemiche nelle parole di Luca Giuseppetti, sindaco-farmacista di Caldarola, un borgo di 1.800 abitanti vicino alle zone epicentro del sisma. “Ho cento sfollati ricoverati in un capannone privato, il Municipio inagibile, la scuola e tutte le chiese chiuse, ma qui non s’è visto nessuno: due tecnici della Protezione civile che sono andati via subito, e a levare le macerie ci devo pensare io…”.

Il primo cittadino ce l’ha con le istituzioni: “Per loro sembra che Caldarola non esista: chiamo i vigili del fuoco di Macerata, ma il centralino è sempre occupato. Se poi rispondono, non hanno una gru da mandare. Per gli sfollati ci siamo dovuti organizzare con brande e lettini, ma la situazione delle case peggiora di giorno in giorno con le nuove scosse. Nella mia non riesco neppure ad aprire la porta, porto gli stessi pantaloni e le scarpe di tre giorni fa, e sono fortunato perché mia moglie ha una casetta in campagna: ci siamo trasferiti lì in otto”.

Quello che Giuseppetti contesta è la presunta “disattenzione verso i centri più piccoli. Il 24 ottobre abbiamo avuto un morto, seppure per un malore, una donna di 49 anni deceduta per un infarto, ma ci volevano togliere anche la guardia medica, ipotesi che pare poi rientrata”. Quando è andato in Regione per la prima riunione con il presidente Luca Ceriscioli e Vasco Errani racconta Giuseppetti, “avevano dietro la carta geografica delle Marche. Gli ho detto ‘lo vedete che siamo vicini a Castelsantangelo sul Nera, Ussita, che c’è un paese che si chiama Caldarola?”.

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