Macerata – Un’altra notte di scosse tra Marche e Umbria. Almeno cento eventi sismici a partire dalla mezzanotte per arrivare quasi fino alle 5 del mattino di venerdì.
Undici le scosse di magnitudo compresa tra 3 e 3.5 ed è ancora tanta la paura tra la popolazione. Il numero degli sfollati è salito a 4mila. Molti di loro sono stati sistemati in strutture provvisorie, tende e palazzi dello sport. Chi ha avuto la possibilità è stato trasferito lungo gli alberghi della costa.
In base ai rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, Ingv, la scossa più forte è stata registrata alle 4:13 con epicentro a Fiordimonte e a 10 chilometri da Ussita in provincia di Macerata; una di magnitudo 3.4 è stata rilevata alle 5 nella stessa zona.
“Abbiamo affrontato terremoti più forti di questo. Non li temiamo e siamo pronti a ricominciare. Tra una settimana ripartiamo con le lezioni”, ha riferito Flavio Corradini, rettore dell’Università di Camerino, colpita dal sisma. Nella giornata dello scorso giovedì, la visita del premier Matteo Renzi nelle zone più colpite.
Nel frattempo proseguono i rilievi a Visso, uno dei centri in cui ci sono stati i danni maggiori. Sul posto squadre di vigili del fuoco e volontari. I quartieri, hanno riferito alcuni testimoni, sono quelli di una “città fantasma”.
“Abbiamo qualcosa come due o tremila sfollati, e temo molte più abitazioni inagibili di quelle censite dopo il sisma del 24 agosto – ha spiegato il dirigente della Protezione civile marchigiana Cesare Spuri – Fra il gran numero di persone che la notte scorsa ha dormito fuori casa penso ci siano più famiglie con la casa inagibile che sfollati per paura”.
“Il sisma di mercoledì non era inatteso perché sappiamo che ogni scossa destabilizza l’intero sistema, cambiando il modo in cui le forze sono distribuite nel sottosuolo. In questo senso, Amatrice è figlia de L’Aquila e le scosse di mercoledì sono figlie di Amatrice”, ha detto invece il presidente del’Istituto di geofisica e Vulcanologia Carlo Doglioni. “Quando accade un evento importante, è più facile che se ne verifichi un altro in tempi brevi” ha aggiunto l’espero intervistato da Repubblica sottolineando però che al momento non è possibile sapere dove e con che intensità”.
E ancora: “Durerà settimane, come sempre avviene in sismi di questo tipo. Col passare dei giorni poi le scosse diventeranno meno numerose”. Le nuove scosse non hanno provocato ulteriori crolli.
Il ministro delle politiche agricole Maurizio Martina ha dichiarato: “Raddoppio degli aiuti per gli allevatori”.