Roma – Tre detenuti sono fuggiti dal carcere romano di Rebibbia, all’alba di giovedì mattina, senza lasciare tracce.
Si sono calati, intorno alle 6, con delle lenzuola blu arrotolate e legate ad alcune scope all’altezza di una garitta in un luogo dove, in passato, si erano registrate altre evasioni. I fuggitivi sono tutti uomini di origine albanese. Tra loro anche un ergastolano. In particolare, gli inquirenti hanno riferito che due dei tre evasi erano in carcere per omicidio mentre il terzo era stato arrestato per sfruttamento della prostituzione.
Non è chiaro come abbiano fatto a raggiungere il muro di cinta da cui si sono dileguati. Fonti locali hanno riferito che i tre abbiano aggirato i controlli mettendo dei fantocci nei letti e coprendo il varco creato segando le sbarre della finestra appendendoci indumenti davanti. E’ caccia all’uomo.
“È necessario integrare i fondi per mettere in sicurezza i sistemi di allarme di Rebibbia, così come è necessario incrementare il personale del carcere”, ha commentato Massimo Costantino, segretario generale aggiunto dell’Fns Cisl Lazio, in merito all’accaduto.
I detenuti erano rinchiusi insieme a responsabili per reati comuni e i cosiddetti “precauzionali”, soggetti accusati di violenze sessuali o ex appartenenti alle forze dell’ordine.
Nella notte, nel carcere di Rebibbia, sono stati trasferiti 39 detenuti provenienti dal carcere di Camerino, evacuati in seguito alle forti scosse di terremoto.