Aversa – Don Giuseppe Marmorella, giovane sacerdote, vice del parroco di Santa Maria di Costantinopoli, ha voluto condividere con i parrocchiani, in occasione delle messe celebrate nel fine settimana, e con gli studenti del liceo Jommelli, in cui presta servizio come docente di religione, la gioia provata nell’ascoltare la voce di Papa Francesco che nella serata di venerdì, dopo una prima telefonata andata a vuoto per l’intervento automatico della segreteria telefonica, lo ha chiamato al cellulare.
“Proprio non mi aspettavo la telefonata del Pontefice al quale avevo scritto una lettera concludendo con la speranza di poterlo incontrare di persona o, quanto meno, di poterlo ascoltare al telefono di cui avevo comunque indicato il numero di cellulare”, ha detto agli studenti in occasione dell’assemblea d’Istituto tenuta nella giornata di lunedì.
Una condivisione considerata doverosa dal sacerdote sia perché la prima telefonata del pontefice, alla quale non ebbe la possibilità di rispondere, era arrivata proprio mentre era con gli alcuni studenti che frequentano la sua parrocchia, sia per il particolare rapporto di affetto che i suoi studenti dello Jommelli hanno con il Santo Padre che hanno incontrato in piazza San Pietro in occasione di una udienza generale del mercoledì alla quale parteciparono in massa nell’aprile dello scorso anno.
“Avevo scritto al Papa una lettera – ha detto agli studenti – nella speranza che, tra la tante che gli arrivano, potesse essere consegnata al Santo Padre. Una lettera semplice, in cui non raccontavo segreti Stato, ma lo ringraziavo per la gioia donatami con l’indizione del Giubileo, raccontandogli la mia esperienza di sacerdote, esprimendo il desiderio di poter celebrare con lui in Santa Marta e concludendo con la speranza di poterlo incontrare per ringraziarlo di persona del Giubileo un giorno o, se non fosse stato possibile, di poterlo fare al telefono come era accaduto qualche tempo fa a don Sebastiano, parroco a Lusciano, e a tanti altri in questi anni del suo pontificato. Certo speravo che la lettera gli arrivasse, speravo che la leggesse, ma proprio non mi aspettavo che potesse chiamarmi al telefono il venerdì”.
Invece è accaduto e ascoltandolo mentre racconta l’episodio di cui è stato protagonista si ha la sensazione che le parole di Bergoglio devono avergli fornito una carica enorme, capace di dargli la forza di smuovere le montagne. Una carica che ha inteso trasmettere a tutti raccontando pubblicamente l’accaduto.