Aversa precorre i tempi. Grazie alla solerzia di un consigliere comunale di maggioranza e alla collaborazione del sindaco Enrico De Cristofaro, dopo “Acchiappa il zuzzuso”, finalizzato a individuare gli incivili che depositano i rifiuti in luoghi e orari non consentiti, la città normanna può fregiarsi anche del servizio “Scopri il vigile sfaticato”.
Da qualche settimana, come abbiamo potuto verificare, ci sarebbe un puntiglioso consigliere comunale che, armato di smartphone, immortala gli agenti di polizia municipale che stanno per entrare in un bar, o stanno appoggiati a qualche transenna o al muro.
Veri e propri dossier fotografici che vengono poi consegnati dal zelante ed efficiente consigliere comunale al primo cittadino. Questi, a sua volta, passa le foto al comandante della polizia municipale Stefano Guarino. Non sappiamo fino a che punto corrisponda al vero, a parte che quest’ultimo, visibilmente (e giustamente, osiamo dire) infastidito, avrebbe detto al sindaco, parola più parola meno: “Caro architetto, se lei ritiene che ci siano gli estremi per la concretizzazione di reati me lo dica chiaramente e sarò io stesso ad accompagnarla in Procura. Se lei, però, non ha intenzione di farlo, non mi invii più queste foto”.
Foto che, da quanto sappiamo, non significano un bel nulla. Fermo restando, infatti, che nell’immaginario collettivo i vigili urbani rappresentano una delle categorie di lavoratori classificabili tra quelle più scansafatiche, a chi non capita durante il turno di lavoro, specialmente fatto all’aperto, di non sentire il bisogno di un caffè o di dover andare in bagno per un bisognino fisiologico? Per non parlare, poi, di un attimo di riposo per prendere fiato e ricominciare.
Comunque, sia ben chiaro, l’azione del consigliere in questione è più che meritevole. Peccato, però, che questa attività sia stata intrapresa solo per rappresaglia contro gli agenti di polizia municipale. I caschi bianchi normanni, infatti, qualche giorno prima che il consigliere comunale in questione si trasformasse in detective, infatti, avrebbe elevato nei suoi confronti una contravvenzione al codice della strada per aver posto la sua vettura in divieto di sosta.
Al momento della contestazione, i vigili si sarebbero sentiti dire il fatidico “Voi non sapete chi sono io, sono un consigliere comunale”. Affermazione che avrebbe raccolto la pronta risposta dell’agente di turno: “Allora dovrebbe dare il buon esempio”. Da qui la conversione alla tolleranza zero del giovane consigliere. Insomma, si continua con la tolleranza zero.