Ritornano i Rolling Stones che a dicembre lanciano il loro nuovo album, “Blue & Lonesome“, un album di cover di classici blues che riporta la musica indietro nel tempo di 50 anni.
Un omaggio dichiarato a chi li ispirò ma anche un ritorno alle origini, visto che il loro primo album del 1964 era composto interamente di cover. Il risultato è che la band suona viva come non appariva da anni.
Un progetto che porta la firma, in gran parte di Keith Richards che, come ha personalmente spiegato, è stato decisivo nel deviare il progetto iniziale di un nuovo lavoro di inediti (a 11 da “A Bigger Bang“) su qualcosa di molto più spontaneo, vibrante e inatteso. Nello sfondo, un fantastico Mick Jagger che suona l’armonica in maniera splendida, con una voce a tratti irriconoscibile per come sembra ringiovanita, e la sezione ritmica che viaggia che è un piacere.
Tanto più che le canzoni presenti, registrate in tre giorni di sessioni ai British Groove Studios di Londra, hanno il pregio di essere pezzi tra i non maggiormente frequentati dalle cover band, gioiellini riscoperti di autori maiuscoli come Little Walter, Eddie Taylor, Howlin’ Wolf e Willie Dixon). “C’è un vero senso di déjà vu, alcune di queste canzoni non le suoniamo dal 1962 o 1963 – ha spiegato Richards – e nonostante gli oltre 50 anni e qualche esitazione, le mie dita si sono ricordate tutto”.
A riannodare i fili con il passato c’è anche la presenza di Eric Clapton, altro che al blues negli anni 60 ha dedicato tutto. Trovarlo nello stesso studio per caso e invitarlo a suonare è stato un attimo. Le sue dita corrono sulla chitarra in “Everybody Knows About My Good Thing” e “I Can’t Quit You Baby”. E ora che succede? Portare live questi brani, con il loro odore pregnante di club è praticamente impossibile. Forse gli Stones riprenderanno il progetto dell’album di inediti accantonato o forse replicheranno con nuove cover.