“Come diventare grande nonostante i genitori” è la nuova commedia per il grande schermo che porta la regia di Luca Lucini, mentre la sceneggiatura è di Gennaro Nunziante.
Complice anche un cast d’eccezione che vede tra i protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Margherita Buy, è un film che guarda il rapporto adolescenti – scuola – genitori sotto una luce completamente diversa, dove l’istruzione può anche far rima con musica, le madri non si intromettono nel personalissimo mondo dell’adolescente e dove il padre riesce a guardare oltre quel futuro di calciatore agognato per un figlio che forse non sarà mai ricco.
Tra gli attori anche Sergio Albelli, Ninni Bruschetta, Paolo Calabresi, Giovanni Calcagno, Roberto Citran, Francesca De Martini, Sara D’Amario, Gabriella Franchini, Elena Lietti, Aglaia Mora, Paolo Pierobon, e, al suo esordio cinematografico, il popolare conduttore televisivo e speaker radiofonico Federico Russo.
Protagonista è Emma, una ragazza simpatica, carina ed estroversa che ama profondamente la musica e sogna di diventare, magari un giorno, una cantante di successo. Poi c’è Alex che, nonostante il successo con le coetanee, ha occhi e cuore solo per Emma. Lui come sogno ha quello di diventare un calciatore e si troverà presto tra il grande dissidio della sua vita: perseguire un sogno e quindi diventare un calciatore o continuare con la musica e avere quindi una possibilità con Emma.
Una pellicola con una doppia visione di lettura. Guardata con gli occhi di un adolescente, il film mette in moto oltre alle classiche avventure amorose e scolastiche, qualche spunto di riflessione molto interessante riguardo i sogni da coltivare, le responsabilità, l’impegno, il lavoro e l’amicizia. Purtroppo tutti i limiti sembrano venire a galla se si indossano gli occhi di un adulto, perché il film risulta piuttosto televisivo, viziato da un impianto visivo patinato, da rapporti edulcorati, da risoluzioni semplicistiche e da situazioni dai tratti stereotipati.
Una pellicola che però, commissionata da un colosso della cinematografia internazionale per ragazzi come la Disney che ha scelto un cast e una produzione tutta italiana, è il segnale di forza e volontà di muoversi verso terreni non battuti, forse, inizio di un percorso che si migliora ogni giorno.