I finanzieri del Gruppo di Padova hanno sequestrato 487mila gomitoli di filato acrilico recanti una etichettatura atta ad indurre in inganno il compratore sulla natura del filato stesso: in particolare sull’etichetta era presente in grande la scritta “lana” e, subito sotto, la scritta “wool”; mentre sul retro vi era in piccolo la scritta “100% acrilica”. Il tutto per un valore di mercato di quasi un milione di euro.
Due i denunciati alla Procura di Padova, entrambi di origine cinese, per il reato di “Vendita di prodotti industriali con segni mendaci”. Rischiano fino a due anni di reclusione.
L’operazione delle Fiamme Gialle è partita da un controllo d’iniziativa all’interno di un negozietto gestito da un soggetto di origine cinese nella cittadina di Due Carrare (Padova). Qui l’occhio esperto dei finanzieri ha permesso di rinvenire numerosi gomitoli (rivelatisi poi alla conta n. 2261) composti per il 100% da filato acrilico ma posti in commercio come “lana”.
Immediatamente i militari hanno sottoposto a sequestro la merce in parola ed hanno avviato una serie di ricerche mirate ad individuare chi fosse l’importatore di tali prodotti. I dati reperiti dall’analisi dei documenti rinvenuti, incrociati con quelli estrapolati dalle banche dati in uso al Corpo, hanno così permesso di individuare l’importatore del prodotto sequestrato. Una società a responsabilità limitata con sede operativa a Monselice (Padova), gestita anch’essa da un soggetto di origine cinese.
Dalla città della rocca, la società di import-export gestiva il commercio dei prodotti in parola che dalla Cina, via Hong Kong, venivano inviati su tutto il territorio nazionale. Nel magazzino della cittadina euganea sono stati sequestrati altri 424mila gomitoli di filati recanti una etichettatura ingannevole, pronti per essere immessi sul mercato, ed è stata rinvenuta documentazione attestante l’esistenza di ulteriore merce in arrivo, in particolare di un container contenente filati della stessa specie e qualità di quella sequestrata, pronto per essere sdoganato presso il porto di Venezia. Anche quest’ultima partita di merce, pari a circa 61mila gomitoli di “finta lana”, è stata poi sequestrata, con l’ausilio dei reparti della Guardia di Finanza di Venezia.