Il mondo “secondo” Trump, le reazioni. Putin: “Possiamo uscire dalla crisi”

di Gabriella Ronza

Abbronzatura immancabile, capelli biondicci e atteggiamento da tipico magnate americano. Il 45esimo presidente degli Stati Uniti d’America è Donald Trump, l’uomo che ha battuto la prima donna candidata alle presidenziali, Hillary Clinton.

Dal mondo le reazioni non si sono fatte di certo attendere. Partendo dall’Europa, l’Alto commissario Federica Mogherini ha twittato: “I legami tra Ue e Usa sono più profondi di qualsiasi cambiamento politico. Continueremo a lavorare insieme, riscoprendo la forza dell’Europa”.

Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e quello della Commissione Jean Claude Juncker si sono congratulati con Donald Trump in una lettera congiunta. “Oggi è più importante che mai rafforzare le relazioni transatlantiche. Non dovremmo risparmiare alcuno sforzo per assicurare che i legami tra noi restino forti e duraturi”.

Nella missiva, Tusk e Juncker hanno anche invitato Trump a visitare l’Europa per un summit Ue-Usa appena possibile. Il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, ha affermato che con  Trump presidente Usa “sicuramente la relazione transatlantica diventerà più difficile”. Schulz, intervistato dal primo canale pubblico tedesco Ard, ha fatto un parallelo con “le grandi paure” suscitate da Ronald Reagan e ha premesso che “il sistema degli Stati Uniti è forte abbastanza per reggere un presidente Donald Trump e integrarlo”.

Dopo le convenzionali congratulazioni rivolte a Trump, il presidente del Parlamento europeo ha espresso la “speranza che rispetterà i diritti e le regole fondamentali”. “Questo è un momento difficile nelle relazioni Usa-Ue, ma Trump merita pieno rispetto” ha ammesso. “Le campagne elettorali sono cosa diversa dalla politica – ha aggiunto – spero che ora ci sia un ritorno alla razionalità e che Trump si attenga alla costituzione americana”. “Noi siamo pronti a collaborare” ha poi concluso.

Dice la sua anche la Francia attraverso il ministro degli Esteri, Jean Marc Ayrault, intervistato in diretta su France 2: “Dopo il Brexit, dopo l’elezione di Trump, l’Europa non si deve piegare. L’Europa deve essere più solidale e più attiva e più offensiva. Non dobbiamo abbassare la testa, serve un’Europa più solidale, non dobbiamo chiuderci su noi stessi. In questo mondo di incertezze la Francia e l’Europa hanno oggi il compito di rassicurare”. “Gli Usa – ha sottolineato – sono i nostri alleati. Vogliamo continuare a lavorare con loro. Se i risultati saranno confermati ci congratuleremo con Donald Trump”.

Jean-Marie Le Pen, invece, si mostra entusiasta: “Oggi gli Stati Uniti, domani la Francia”. Il fondatore del Front National, estrema destra francese, parla di “formidabile calcio nel sedere ai sistemi politico-mediatici mondiali e anche francesi”. “I popoli hanno bisogno di verità e coraggio. Brava America!”, aggiungendo: “Viva Trump”.

Più aspettato dell’esito stesso delle elezioni è, invece, il commento della Russia. Il presidente delle Commissione Affari Esteri del Senato Konstantin Kosachev ha affermato che si è “concretizzata una piccola speranza” per migliore i rapporti russo-americani, anche se Trump “sarà frenato dal Congresso a trazione repubblicana”.  “Ma – ha aggiunto – meglio rispetto alla disperante prospettiva di un’America guidata dalla Clinton”.

Vladimir Putin si è “congratulato” con Donald Trump per la vittoria e si augura che i “rapporti russo-americani possano uscire dalla crisi”.  Il presidente russo, che ha inviato un telegramma al nuovo presidente Usa, si dice “sicuro” che il dialogo fra Mosca e Washington, basato sul rispetto reciproco, rispondano “agli interessi dei due paesi”.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, ha fatto i migliori auguri a Trump. “La Nato – ha dichiarato – è importante per la sicurezza collettiva in Europa, ma lo è anche per quella degli Stati Uniti” perché “l’unica volta che è stato invocato l’articolo 5” per la difesa collettiva l’Alleanza “è stato dopo l’attacco agli Usa” del 9/11 con l’intervento in Afghanistan”. Ha, inoltre, aggiunto di non vedere l’ora “di discutere col nuovo presidente, ricordando che “l’impegno alla difesa collettiva” è “assoluto e garantito”.

Passando al Bel paese, il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha esordito così: “L’Italia continuerà con l’amicizia e la collaborazione con gli usa, queste cose non cambiano, così come non cambia la nostra contrarietà al protezionismo e alle chiusure”. Anche il premier Matteo Renzi ha detto: “Mi congratulo con il nuovo Presidente degli Stati Uniti. Gli auguro buon lavoro. L’amicizia italo-americana è solida”.

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