Si erano conosciuti, nel mese di aprile, su internet attraverso un social network. Lui 40enne, disoccupato, originario di Varese, ma domiciliato a Siderno (Reggio Calabria), lei 41enne, della provincia di Caserta, operatrice socio sanitaria presso una cooperativa onlus del Casertano.
Avevano iniziato a sentirsi telefonicamente ma dopo un breve periodo avevano deciso che era giunto il momento di incontrarsi per stringere amicizia. Subito tra i due è nata una love story. Lei si è anche recata in Calabria dove ha conosciuto il padre di lui che l’aveva messa in guardia sul carattere aggressivo del figlio. Lei, innamorata e convinta di poter cambiare il carattere irruento dell’umo, ha deciso comunque di continuare a frequentarsi.
Purtroppo, nel corso del tempo, la donna ha constatato, a proprie spese, quanto in realtà colui che credeva l’uomo della sua vita fosse, aggressivo. Il primo episodio di violenza la donna lo ha subito già dal secondo incontro. Era il mese di giugno 2016 quando, per futili motivi, era stata ingiuriata ed aggredita con schiaffi.
Altro grave episodio di violenza fisica, con sequestro di persona, la donna lo ha subito nel successivo mese di agosto. In quella circostanza, per potersi incontrare con l’uomo che amava, aveva preso in fitto una stanza in un appartamento condiviso con altre persone in Santa Maria Capua Vetere. Anche lì, sempre per futili motivi, venne picchiata e costretta ad avere un rapporto sessuale contro la sua volontà.
A seguito di tali atti di violenza, la donna, maturata la decisione di interrompere la sua relazione con quest’uomo si rivolgeva, per un supporto psicologico, a un centro antiviolenza, riuscendo anche ad allontanarlo dalla sua vita. Successivamente, più volte contattata, veniva convinta dalle lusinghe dell’uomo a ritornare a vedersi. Credendo in un suo ravvedimento accettava di incontrarlo. Il 4 novembre scorso i due si sono rivisti presso un loft che la donna aveva preso in fitto a San Nicola La Strada, nel Casertano.
E’ bastato un solo giorno perché riaffiorasse il carattere aggressivo dell’uomo. Infatti, il 5 novembre, a seguito di un diverbio scaturito per motivi di gelosia, la donna è stata ancora una volta violentemente picchiata tanto da ingenerare in lei la volontà di suicidarsi. Grazie all’intervento di un vicino di casa ciò non è accaduto. Temendo in una reazione violenta da parte dell’uomo decideva non denunciare quanto successo.
L’episodio più violento è avvenuto, però, nella notte tra il 7 e l’8 di novembre quando, sempre presso lo stesso loft, la donna è stata costretta dal compagno, con forza, ad avere rapporti sessuali. In particolare, rientrati da una cena a casa di amici, una volta all’interno dell’abitazione tra i due è nata l’ennesima discussione per ragioni di gelosia a seguito della quale l’uomo ha chiuso con un lucchetto la porta chiedendo alla donna di spogliarsi poiché voleva fare sesso. Al suo rifiuto l’ha aggredita, tolto il telefonino e trascinata sul letto e dopo averle strappato i vestiti da dosso ha abusato di lei fino al mattino allorquando la donna è riuscita a convincerlo di smetterla.
I due sono poi usciti di casa per recarsi presso l’abitazione di una collega della malcapitata dove l’uomo avrebbe dovuto espletare attività lavorativa. Lì giunti, la donna ha raccontato l’accaduto alla collega ma costui, ascoltato quanto la donna stava raccontando all’amica, ha iniziato a minacciare entrambe le donne chiedendo di essere riaccompagnato presso il loft dove avrebbe prelevato la sua valigia per far ritorno in Calabria.
Durante il tragitto, la vittima, in un momento di coraggio, con il telefono dell’amica è riuscita a richiedere l’intervento dei carabinieri ai quali, giunti sul posto, ha prima raccontato e poi denunciato tutte le violenze subite.
I carabinieri di San Nicola La Strada, dopo aver ascoltato le varie dichiarazioni dei testimoni e raccolto prove circa l’accaduto, hanno tratto in arresto il 40enne, conducendolo in carcere.