Maltempo in Liguria, Piemonte e Sicilia: vittime e danni

di Gabriella Ronza

Non dà tregua il maltempo, anche se il timore di inondazioni ancora più disastrose in Piemonte è passato. La quiete dopo la tempesta, però, porta a fare i conti dei danni: sono state distrutte strade, devastati campi, case e negozi.

Tuttavia, ci sono problemi di staticità per il palazzo interessato dalla frana che ha eroso il terreno intorno alle fondamenta a Genova Quezzi. Ciò rende sicuri anche gli altri due palazzi che erano a rischio proprio perché minacciati da un eventuale crollo dell’edificio vicino.

Così gli sfollati, 168, potranno rientrare nelle case già dalle prossime ore. L’assenza di pericolo è stata rivelata da tecnici del Comuni, vigili del fuoco e da un ingegnere strutturista incaricato dai proprietari degli immobili e dei terreni dell’area. L’ingegnere seguirà adesso la disposizione dei teloni di contenimento del terreno e la messa in opera di strumenti per rilevare i movimenti della terra. Sempre a carico dei residenti ci sarà anche la pulizia dell’alveo del rio Fereggiano dove sono finiti i detriti e la successiva messa in sicurezza della zona.

A Torino, restano ancora centinaia di persone sfollate dalle proprie case. Inoltre, è stato recuperato il corpo di Sergio Biamino, il settantenne di Perosa Argentina (Torino) travolto da un torrente in piena mentre andava a mettere in salvo i suoi cavalli. Il cadavere era stato trascinato chilometri a valle, nel fiume Chisone, dove l’hanno avvistato i Vigili del fuoco da un elicottero. Dal governo, al Piemonte, come alla Liguria, sarà concesso lo stato d’emergenza.

“I danni sono elevatissimi”, ha ribadito Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, che questa mattina è stato a Garessio, in Val Tanaro. “Per fortuna – ha aggiunto – rispetto all’alluvione del ’94, si è visto il grande lavoro fatto dalla Protezione civile, nelle previsioni e nella prevenzione. E grazie alle opere compiute è stato possibile evitare conseguenze più gravi”.

In Sicilia, invece, si fanno i conti col nubifragio che ha travolto i comuni dell’area di Agrigento. Si cercano le due persone disperse, Roberto Saccà di 74 anni scomparso a Letojianni (Messina) e Vincenzo Bono, allevatore di 60 anni, di cui non si hanno più tracce a Sciacca (Agrigento). L’auto dell’allevatore è stata ritrovata in località Muciare, nell’alveo di un torrente: era ridotta a una carcassa. Si ipotizza che la sua vettura sia stata travolta da una frana e trascinata dalla furia dell’acqua.

Per quanto riguarda Saccà, questi era alla guida di uno scooter durante il temporale e ha chiamato i familiari dicendo che per il maltempo non riusciva a tornare a casa. I carabinieri stanno cercando l’uomo anche con l’aiuto di un elicottero e personale della Guardia costiera ha iniziato le ricerche in mare. È stato ritrovato il ciclomotore ma dell’uomo nessuna traccia, si trovava a Letojanni per aprire una nuova attività commerciale.

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