Camorra, Nicola Cosentino condannato a 9 anni nel processo Eco4

di Redazione

Nicola Cosentino è stato condannato a nove anni di carcere e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per concorso esterno in associazione camorristica nell’ambito del processo Eco4. La sentenza è stata pronunciata dal collegio de tribunale di Santa Maria Capua Vetere dopo circa cinque ore di camera di consiglio.

Il processo vedeva come unico imputato l’ex sottosegretario all’Economia ed ex coordinatore campano del Pdl, da sei anni a giudizio con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. “Prendiamo atto della decisione del tribunale”, ha detto il legale di Cosentino, Agostino De Caro. “Ma una cosa è sicura: impugneremo la sentenza e lotteremo fine alla fine per difendere l’innocenza di Cosentino”.

Secondo la tesi della Direzione distrettuale antimafia, rappresentata in aula dal sostituto procuratore Alessandro Milita, il politico di Casal di Principe avrebbe ottenuto voti dal clan dei casalesi in occasione di diverse tornate elettorali. Milita aveva chiesto per Cosentino 16 anni di reclusione.

Ascoltati 14 collaboratori di giustizia, tra cui l’ex imprenditore dei rifiuti Gaetano Vassallo di Cesa ma anche diversi testi chiamati a deporre dagli avvocati della difesa, Agostino De Caro e Stefano Montone.

I difensori di Cosentino avevano chiesto al collegio, presieduto da Giampaolo Guglielmo, di acquisire i verbali del pentito Giuseppe Misso, reggente del clan dei casalesi tra il 2000 e il 2006, le cui dichiarazioni, secondo la difesa, sarebbero discrepanti rispetto al quadro accusatorio ricostruito durante il dibattimento.

Misso, hanno sottolineato gli avvocati dell’ex sottosegretario, “ha raccontato che Cosentino partecipò a una gita in barca con Walter Schiavone, a Ventotene, e ha riferito che in quell’occasione Cosentino aveva un telefono Startac infilato nel costume da bagno, ma era il 2006 e in quel periodo la Motorola aveva commercializzato quel modello di cellulare nel mese di febbraio. Poco dopo Misso fu arrestato. Ciò significa che Cosentino avrebbe preso parte alla gita in barca in pieno inverno, cioè a febbraio, e dopo essere andato negli Stati Uniti a comprare lo Startac”. Lo stesso Misso, hanno aggiunto i difensori, ha dichiarato che “il clan non ha mai appoggiato Cosentino alle elezioni, in una sola occasioni fu una mia iniziativa votare per lui, ma perse anche”.

Il tribunale di Napoli Nord, lo scorso 22 giugno, ha condannato Cosentino a quattro anni di carcere per corruzione. Per l’ex sottosegretario si è trattato della prima condanna nell’ambito dei vari processi in cui è imputato. In sede di requisitoria il pm della Procura di Napoli Nord Paola Da Forno aveva chiesto sei anni. Era accusato di aver corrotto un agente della penitenziaria in servizio al carcere napoletano di Secondigliano, Umberto Vitale, già condannato in sede di rito abbreviato a 4 anni e 8 mesi di carcere.

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