Bari – Una ragazzina di appena 12 anni è diventata mamma, mettendo alla luce un bambino di 3 chili.
E’ accaduto a Bari, in una clinica privata. La notizia è stata confermata dall’equipe medica che si è occupata del parto. La giovanissima è rimasta incinta dopo una relazione con un coetaneo. Le famiglie di entrambi i ragazzini, dopo aver appurato che la 12enne era incinta, hanno deciso di far portare avanti la gravidanza.
La notizia è stata resa nota dal giornale online Quotidiano italiano, edizione di Bari, che ha informato che ad assistere la ragazzina è stato un ginecologo anti abortista che ha realizzato un parto cesareo.
Il caso ha fatto molto scalpore, facendo riflettere sul fatto che i giovani hanno rapporti sessuali in età sempre più precoce. “Queste notizie ci devono fare allargare lo sguardo a quello che sta accadendo attorno a noi – ha dichiarato Rosy Paparella, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione – I ragazzini hanno esperienze sessuali sempre più precoci e di conseguenza assistiamo a gravidanze più precoci”.
“Esiste una esposizione al rischio un po’ più diffusa – ha aggiunto – A noi fa comodo immaginare che queste esperienze tocchino contesti sociali un po’ più deprivati. Ma le carenze di tipo educativo sulla sessualità sono ormai piuttosto diffuse tra le varie fasce sociali. Non è importante puntare sul caso in questione anche perché sono convinta che ci sono tanti casi simili che finiscono con interruzioni di gravidanza”.
Riprendendo lo studio realizzato dall’Osservatorio epidemiologico, ha dichiarato: “Particolari situazioni problematiche riguardano rapporti sessuali non protetti, dichiarato da circa il 20 per cento degli studenti intervistati, e le esperienze sessuali di cui lo studente stesso si è pentito il giorno dopo, dichiarate dal 7,9 per cento degli studenti, con prevalenza più elevata nei maschi rispetto alle femmine e, in entrambi i generi, crescenti proporzionalmente con l’età”.
“In qualche maniera questi ragazzi ci stanno chiedendo aiuto – ha concluso – Ma ora mi sembra che nel nostro Paese su questi temi siamo in una fase di arretramento”. Una maggiore attività informativa potrebbe aiutare i giovani ad essere più responsabili e coscienti in ambito sessuale.