Palermo – Una giovane nigeriana è stata tratta in salvo dopo essere stata costretta a prostituirsi, minacciata con riti “voodoo” e segregata in una stanza per più di 48 ore.
E’ accaduto a Palermo dove sono finiti in manette due donne e un uomo, tutti di nazionalità nigeriana, responsabili di aver dato origine ad un’associazione criminale. Gli agenti della Squadra Mobile di Palermo diretta da Rodolfo Ruperti, con l’ausilio di personale della Squadra Mobile di Trapani e del Commissariato di Castelvetrano sono riusciti a sgominare la banda.
Secondo quanto riferito dagli inquirenti, è stata proprio la vittima ad avvertire le forze dell’ordine dopo essere riuscita a chiedere aiuto con un cellulare. Pare che la donna si sia prima rivolta all’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni che a sua volta si è messa immediatamente in contatto con gli Uffici della Squadra Mobile della città siciliana.
La donna aveva raggiunto l’Italia lo scorso ottobre. Il suo viaggio della speranza era stato organizzato da un uomo conosciuto nel suo Paese che per convincerla a partire e pagare la somma richiesta, 30 mila euro, l’avrebbe terrorizzata con riti voodoo. Convinta, la vittima si è spostata in auto verso Benin City, dove altri uomini le hanno fatto attraversare il deserto del Niger, fino alla Libia, dove un barcone l’aspettava per partire alla volta delle coste siciliane, dov’è arrivata circa due settimane fa.
Dopo lo sbarco le autorità italiane la hanno accompagnata in una struttura d’accoglienza di Padova: da lì si è messa in contatto con i suoi referenti nigeriani in Italia, che l’hanno ricondotta in Sicilia dove i connazionali la costringevano a prostituirsi per ripagare il debito accumulato.
“I poliziotti, con un azione coordinata tra le due Questure, sono riusciti ad individuare il luogo di prigionia della ragazza, alla periferia di Castelvetrano – hanno riferito fonti locali – in forza hanno fatto irruzione nell’appartamento, traendola in salvo e fermando i tre aguzzini, due donne ed un uomo”.
I tre arrestati, la 27enne Juliet Matthew, la sorella Precius Matthew di 28 anni e il 26enne Daniel Eguavon, sono accusati di tratta di esseri umani, sequestro di persone e induzione alla prostituzione.