Macerata – La terra continua a tremare nel centro della penisola mentre gli abitanti vivono in un permanente stato di ansia e paura.
Un altro forte terremoto è stato avvertito martedì mattina alle 8.56 che ha portato nuovi crolli. Con una magnitudo di 4.8 ha buttato giù altre case, ferito altre chiese, distrutto quel che restava. Salito a 22mila il numero degli sfollati.
Si cerca di capire come fare per redistribuire la popolazione e allontanare dalle zone rosse quei cittadini che non vogliono abbandonare quel poco che gli è rimasto, sopratutto gli allevatori locali che hanno subito un ingente danno economico. La situazione è sempre più critica. Seimilasettecento le persone trasferite in strutture alberghiere lungo la costa adriatica.
L’istituto di geofisica e vulcanologia ha registrato nella notte tra martedì e mercoledì altre 76 scosse, per la maggior parte comprese tra magnitudo 2 e 3.
Nel frattempo per evitare situazioni di sciacallaggio, il ministro Pinotti ha fatto sapere che “nei territori colpiti dal terremoto arriveranno altri 500 militari per presidiare le zone e prevenire gli atti di sciacallaggio”. Si aggiungono ai 1.237 militari con 134 mezzi già in campo.
Il primo ministro Matteo Renzi dopo la visita a Preci ha dichiarato: “C’è un’emergenza della ricostruzione. Ci vorrà tempo e ce la faremo, non c’è la bacchetta magica. Ma lo faremo, anche se ci vorrà tanto tempo”.
“Oggi a Preci. Ho portato ai nostri connazionali l’affetto di tutti noi, nessuno escluso. Ci rialzeremo, noi siamo l’Italia – ha scritto il premier su Twitter – da Viola che ha due mesi fino a Emilia che ha 103 anni. Ricostruiremo tutto, tutti insieme. Ci vorrà tempo e tenacia, ma lo faremo”. Prevista nei prossimi giorni anche una visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che anticiperà il rientro da Israele.
“Entro 15 giorni dovremo completare una verifica su tutte le scuole. Nei casi più semplici i sindaci potranno disporre lavori urgenti, se i danni sono maggiori verranno individuate soluzione provvisorie in accordo con l’Ufficio scolastico regionale”, ha informato Vasco Errani a margine di una riunione a Macerata con Fabrizio Curcio, capo della protezione civile, il presidente della Regione Marche Ceriscioli e 40 sindaci. “I Comuni devono operare per aree, individuando soluzione omogenee”.
Intanto, il vulcanologo dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia Simone Atzori ha fatto sapere che con l’ultima forte scossa del 30 ottobre il suolo è sprofondato di 70-80 centimetri. “E’ una deformazione che si estende per un’area di circa 130 chilometri quadrati ed il cui massimo spostamento è di almeno 70 centimetri, localizzato nei pressi di Castelluccio”.
Non sono escluse ulteriori forte scosse di assestamento. Dopo l’evento del 30 ottobre sono stati localizzati complessivamente oltre 1100 eventi sismici.