Aversa, il vescovo Spinillo incontra i giornalisti: “Aprire le porte alla speranza”

di Nicola Rosselli

Aversa – Aprire le porte alla speranza. Questo il monito venuto dall’incontro che il vescovo di Aversa Angelo Spinillo ha tenuto con il mondo della comunicazione e dell’informazione in occasione delle festività natalizie oramai alle porte.

Un’esortazione legata soprattutto alla memoria di don Peppe Diana. Natale 1991 – Natale 2016. Quest’anno saranno, infatti, trascorsi venticinque anni da quando i parroci della forania di Casal di Principe, con in testa il parroco trucidato dalla camorra diedero lettura, nel corso della messa di mezzanotte della lettera «Per amore del mio popolo» che doveva segnare l’inizio (così come poi è stato) della rinascita delle terre di camorra. Così come quel documento aveva aperto le porte alla speranza, Spinillo esorta gli operatori della comunicazione ad essere portatori di speranza.

Oltre a vivere insieme un momento di dialogo sull’anno che sta per volgere al termine e a scambiarsi gli auguri di un Santo Natale, è stata, come si diceva, anche l’occasione per ripresentare il documento “Per amore del mio popolo” che don Peppe Diana e i confratelli sacerdoti della Forania di Casal di Principe vollero consegnare alla popolazione 25 anni fa, nel Natale del 1991. Un’occasione che ha visto la presenza del responsabile provinciale di Libera Gianni Solino e del sindaco di Casal di Principe Renato Natale, oltre al responsabile della Comunicazione della diocesi don Carlo Villano. Ed è stato proprio con la novità relativa a quest’ultimo che monsignor Spinillo ha iniziato il suo discorso.

Il pastore normanno ha preannunziato, a cinque anni dal suo arrivo in città, che avrebbe dato vita ad un cambio di organizzazione a partire dal prossimo anno. In questo senso ci saranno tre macro ambiti: quello del sociale in senso lato con don Carlo (che è anche parroco della chiesa dei Santi Filippo e Giacomo, dove è ospitata Maria Santissima di Casaluce); l’ambito giuridico-amministrativo con don Paolo Dell’Aversana e quello della formazione alla vita cristiana don Stanislao Capone. A capo della Comunicazione Diocesana ci sarà don Franco Riccio, attuale parroco della chiesa di San Giovanni a Savignano.

«Dopo venticinque anni – ha affermato Spinillo – in questa notte santa del Natale, sentiamo ancora rimbombare la potenza del grido che frantumò il gelo della rassegnazione, spezzò le catene della paura che sempre impedisce il respiro di vita dell’umanità. Vogliamo che la forza di quelle parole di don Peppino Diana e degli altri sacerdoti, ci parli nel nome del Dio che è venuto per noi, e ci apra ancora alla grande gioia, alla verità dell’essere figli di Dio chiamati a vivere la libertà del bene, a ‘produrre nuova coscienza nel segno della giustizia, della solidarietà dei valori etici e civili’».

All’incontro presente anche Renato Natale, sindaco di Casal di Principe, che ha sottolineato come il 1991, l’anno della lettera dei parroci della forania casalese, sia stato un anno di svolta con scioglimento di diversi comuni in quella zona per connivenza con la malavita organizzata.

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