Aversa – Per fare prevenzione è indispensabile potenziare le possibilità diagnostiche delle strutture ospedaliere e dei poliambulatori pubblici. La pensa così il consigliere di ‘Noi Aversani’, Nico Nobis, componente della commissione affari generali, che invita la direzione dell’azienda sanitaria casertana ad intervenire per dotare le strutture di mezzi diagnostici idonei ad affrontare le problematiche che si stanno affacciando in questo particolare periodo del secolo quali la ricomparsa di malattie considerate debellate ma soprattutto per contrastare, con la prevenzione. L’aumento dei casi di tumore registrato nell’aversano.
“La prevenzione è uno strumento importantissimo per combattere i tumori nella loro fase iniziale e non può essere sottovalutata. Come tutti sanno – dice Nobis – in un territorio come il nostro, martoriato da forme di inquinamento e malattie di ogni tipo, la prevenzione è probabilmente lo strumento più importante ed efficace per tentare di salvare vite umane intervenendo quando la malattia è ancora in fase germinale. Diagnosi precoce, dice l’Airc, significa individuare il tumore in fase iniziale, quando ancora non si è diffuso in altri organi”.
“In genere – continua Nobis – risulta molto più semplice trattare un tumore nei suoi primi stadi. Spesso si ottengono ottimi risultati in termini di cura con interventi chirurgici o farmacologici non particolarmente invasivi e, di conseguenza, migliora anche la qualità della vita della persona che si sottopone alle terapie”.
“Ogni giorno nelle nostre famiglie – ricorda Nobis – si scoprono casi di tumore che portano a decessi repentini, ma ancora oggi il problema sembra essere sottovalutato o riceve attenzioni in pochi momenti più eclatanti e del registro tumori ancora non c’è traccia”. “Perciò – dice – l’unica cosa possibile è provare a fare uno screening tempestivo in grado di individuare la malattia in tempo utile. La diagnosi precoce in campo oncologico può essere frutto del caso, quando, per esempio, il tumore viene individuato grazie a un esame effettuato per altri motivi. Molto più spesso, però, il merito della scoperta precoce di alcuni tra i tumori più diffusi (come seno, collo dell’utero, colon) deve essere attribuito a programmi di screening appositamente studiati”.
“La legge 6 del 6 febbraio 2014 aveva assegnato alla Regione Campania ben 50 milioni di euro per effettuare esami di prevenzione dei tumori nella Terra dei Fuochi, ma nulla – sottolinea Nobis- è stato poi fatto per quanto concerneva le linee di indirizzo del Ministero, e se poi i macchinari continuano ad essere vetusti, i risultati dello screening non possono che essere inferiori a quanto sperato”. “La prevenzione, ovviamente, è più efficace quanto più moderne ed innovative sono le apparecchiature in dotazione alle strutture sanitarie”.
“Ho letto – continua Nobis – di un portentoso Bio scanner, istallato all’ospedale di Pozzuoli, in grado di rilevare il cancro in molecole piccolissime così da prevenirne nei tempi giusti gli effetti devastanti. E qui da noi?”.
“Purtroppo, da quanto mi è dato constatare – afferma il consigliere – ad Aversa abbiamo strumenti diagnostici molto datati, spesso addirittura dismessi da Asl di altre città che vengono dotate di apparecchiature di ultima generazione. Strumenti vetusti ed esigui non consentono assolutamente ai nostri pur validissimi medici di svolgere il proprio lavoro in condizioni ottimali, costringendo per giunta i pazienti a liste d’attesa ancora più lunghe quando un’apparecchiatura vecchia si rompe”.
“Ad Aversa è evento più unico che raro – afferma il consigliere – sentir parlare della dotazione di qualsiasi macchinario moderno ed all’avanguardia, che sia in grado di offrire un supporto concreto per la prevenzione dei tumori”.
“Questo fatto non può e non deve accadere per la seconda città della provincia, nelle cui strutture sanitarie si recano migliaia di cittadini dell’agro intero al fine di sottoporsi ad esami diagnostici di ogni tipo. È necessario che i vertici dell’Asl Caserta non trascurino questo aspetto e provvedano a mettere in campo ogni risorsa per la prevenzione oncologica, dal momento che questa piaga sta continuando a mietere vittime, per la maggior parte ignare del proprio stato di salute fino all’amara sentenza”, conclude Nobis sperando che la Giunta Regionale e la direzione dell’Asl Caserta per affrontare le problematiche della Terra dei Fuochi passi dalle promesse ai fatti.