Appalti pilotati per favorire Messina Denaro, due arresti a Castelvetrano

di Redazione

Castel Vetrano (Trapani) – I militari del nucleo investigativo del comando provinciale di Trapani e del Ros hanno eseguito due ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei confronti dell’imprenditore castelvetranese, Rosario Firenze, detto ‘Saro’, e il suo geometra Salvatore Sciacca per le ipotesi di associazione a delinquere di tipo mafioso, fittizia intestazione di beni, turbata libertà degli incanti aggravata dal metodo mafioso e trasferimento fraudolento di beni.

Secondo i carabinieri di Trapani, guidati dal colonnello Stefano Russo, gli arrestati grazie ad appalti pilotati avrebbero favorito il boss latitante Matteo Messina Denaro di Castelvetrano.

Sono in corso inoltre altre 4 notifiche della misura cautelare del divieto di esercitare l’attività d’impresa a carico di altrettanti imprenditori edili castelvetranesi e la notifica dell’avviso di garanzia nei confronti di altri 4 indagati tra cui due funzionari del Comune di Castelvetrano e due fratelli di Rosario Firenze. In corso inoltre alte numerose perquisizioni.

L’imprenditore Rosario Firenze, sarebbe “vicino al boss mafioso latitante Matteo Messina Denaro”. Ad accusarlo il neo collaboratore di giustizia di Castelvetrano, Lorenzo Cimarosa, parente acquisito del capomafia. Secondo il pentito, Firenze, ritenuto il ras degli appalti nel paese del trapanese, avrebbe rapporti con la sorella del boss, Patrizia Messina Denaro.

Proprio di recente, la moglie del ‘dichiarante’ Lorenzo Cimarosa, Rosa Filardo, cugina di Messina Denaro, in un’intervista tv aveva tuonato pubblicamente: “Basta con la mafia, la mafia non porta né sviluppo, né ricchezza. Con la mafia, la popolazione e i giovani non hanno futuro. Proteggiamoli i nostri giovani”.

Nell’album del suo matrimonio conserva ancora una foto con il cugino boss. Matteo Messina Denaro è fra lei e il marito. Lorenzo Cimarosa, su sua stessa ammissione, era diventato il bancomat del latitante. Ora, fa i nomi di alcuni insospettabili, ha accusato alcuni familiari, ha offerto spunti per le ricerche del latitante. E oggi le sue parole hanno portato all’operazione antimafia della Dda di Palermo.

Nell’ambito dell’indagine, è in corso una perquisizione nei locali del Comune di Castelvetrano (Trapani), compiuta dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Trapani.

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