All’aeroporto internazionale “Leonardo Da Vinci” di Roma – Fiumicino, all’esito di un’intensa attività investigativa svolta in collaborazione con il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Dcpc, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Caserta hanno notificato, unitamente al personale della Polizia di Frontiera, un ordine di carcerazione, emesso dall’Ufficio Esecuzioni Penali del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il 2 luglio 2014, nei confronti di Fulvio Piscitelli, 48enne, di Caserta, condannato alla pena della reclusione a sei anni e quattro mesi per il reato di violenza sessuale di gruppo.
Piscitelli, già avvocato iscritto all’Ordine di Santa Maria Capua Vetere, era stato tratto in arresto il 21 marzo 2006 perché ritenuto colpevole di violenza sessuale di gruppo commessa, nei confronti di due cittadine brasiliane nel dicembre 2005, insieme ai fratelli Giuseppe e Gianluca Iervolino, di 47 e 44 anni, questi ultimi ancora reclusi per gli stessi fatti presso il carcere di Benevento. All’epoca dei fatti i due fratelli erano contitolari di noti istituti paritari per il recupero anni scolastici ubicati nella provincia di Napoli.
Le indagini furono avviate dopo la denuncia presentata da una delle vittime presso la stazione carabinieri di Caserta e consentirono di accertare che i tre, in almeno due occasioni, avrebbero abusato sessualmente delle donne, assunto, durante i rapporti, sostanze stupefacenti, nonché intimorito le donne con una pistola per costringerle a non riferire a nessuno l’accaduto.
Nel luglio 2014, il 48enne, già rimesso in libertà nel 2006 a seguito di ricorso in Cassazione (poi rigettato), si è reso irreperibile, sottraendosi all’esecuzione del provvedimento di carcerazione.
Gli accertamenti svolti hanno permesso di appurare che Piscitelli aveva trovato rifugio negli Usa dove, fino ad oggi, ha gestito con un’altra persona una società a New York operante nel settore del confezionamento di abbigliamento (camicie e cravatte su misura – made in Italy). Piscitelli è risultato immigrato clandestinamente e, pertanto, espulso dagli Stati Uniti d’America.