Il Tribunale di Milano ha emesso, nella giornata di giovedì, la sentenza in merito all’accusa di corruzione per l’ex governatore della Lombardia.
Il senatore del Nuovo centro destra, Roberto Formigoni, è stato condannato a 6 anni di reclusione per corruzione e 6 anni di interdizione dai pubblici uffici. Assolto dall’accusa di associazione per delinquere.
E’ questo ciò che è stato deciso dai giudici del Tribunale milanese in merito al processo sul caso Maugeri e San Raffaele per il quale Formigoni era imputato con altre 9 persone. L’inchiesta era stata aperta nel 2012 quando esplose lo scandalo con al centro la fondazione pavese Salvatore Maugeri, che si occupa in particolare di riabilitazione in campo sanitario.
Secondo l’accusa ipotizzata dal pm Laura Pedio, l’ex governatore lombardo avrebbe favorito la fondazione pavese in cambio di tangenti.
Fonti locali hanno informato che il pm aveva chiesto per Formigoni una condanna a 9 anni senza le attenuanti generiche. A carico di Roberto Formigoni i giudici hanno disposto anche la confisca di circa 6,6 milioni di euro, tra cui la quota del 50% di proprietà di una villa in Sardegna il cui acquisto era stato uno dei punti al centro dell’inchiesta.
Condannati anche Pierangelo Daccò, a 9 anni e due mesi di reclusione, e l’ex assessore Antonio Simone a 8 anni e 8 mesi. Entrambi sono condannati anche a versare una provvisionale complessiva alla Regione Lombardia, costituitasi parte civile, di 3 milioni di euro.
Coinvolti nello stesso processo anche l’ex direttore amministrativo della Maugeri, Costantino Passerino, condannato a 7 anni, e l’imprenditore Carlo Farina a 3 anni e 4 mesi.
“Non ho commenti da fare. Prendo atto di questa vicenda. Punto”, ha dichiarato il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni.