“HeartSwitch”, il cuore intorno a cui tutto si realizza

di Redazione

Sembra quasi fantascienza eppure gli adeguamenti fisiologici del nostro cuore potrebbero ben presto sostituire le azioni volontarie derivate dal nostro pensiero. Capiterà così che l’aumento del battito cardiaco, dipendente da una maggiore richiesta di ossigeno ai vari organi, possa determinare l’attivazione di dispositivi elettrici che ogni giorno ci circondano.

Il progetto, nato dall’idea di due ragazzi campani, il dottor Clemente Cipresso, esperto in tecniche di fisiopatologia circolatoria ed Arturo Verde, sviluppatore di sistemi informatici, già webmaster di Pupia.tv, che la collaborazione di Fabio Damonte, Ingegnere Biomedico, hanno sviluppato una nuova soluzione, l’HeartSwitch (letteralmente cuore-interruttore). Sarebbe questo il nome del progetto, è stato ideato per persone con scarsa o totale assenza di autonomia: anziani, bambini, disabili e persone che hanno subito un infortunio temporaneo.

Si tratta di una tecnologia che sembra anticipare l’avvento della Bio-Domotica, ovvero la scienza in grado di migliorare la qualità della vita nella casa partendo da segnali provenienti dal nostro organismo (elettrocardiogramma, elettroencefalogramma, elettromiogramma, pressione arteriosa, flusso/volume respiratorio).

La rivoluzione che cercavamo era il creare un dispositivo in grado di seguire i segnali fisiologici provenienti dal nostro organismo (come i battiti del cuore) e produrre automaticamente un output (Physical computing) al verificarsi di determinati eventi. Il sistema è provvisto di un braccialetto che rileva i cambiamenti del battito, per esempio la tranquillità dalla notte alla ripresa del risveglio e manda input per avviare alcuni meccanismi come appunto la radio e la caffettiera”, ha sostenuto Clemente Cipresso, 33 anni, ideatore di HeartSwitch.

Le realtà domotiche finora esistenti consentono l’interazione mediante telecomandi, tablet, smartphone ecc, dispositivi molto spesso lontani da persone con difficoltà neurosensoriali.

A tale riguardo, il team sta studiando progetti sperimentali per l’illuminazione, il riscaldamento (di attualità il problema delle valvole termostatiche) l’apertura automatica di porte e finestre. Un portalampade intelligente, potrebbe accendersi o spegnere a seconda del battito cardiaco trasformando ogni tipo lampadina in un oggetto “smart”. Un modulo Bluetooth, potrebbe collegare il bracciale di rilevamento del battito cardiaco di tecnologia HeartSwitch al portalampade ed eventualmente accendere (o spegnere) la luce.

Di particolare interesse sembrerebbe essere una futuristica culla intelligente in grado di dondolare, produrre suoni rilassanti ed attivare giochini per calmare il bambino durante le ore previste del sonno.

“La nostra idea è completamente innovativa in quanto si va ad inserire in un mercato di dispositivi che monitorizzano le performance del corpo umano e la domotica costantemente in espansione. Vogliamo infine creare delle partnership con aziende per integrare i loro prodotti con il nostro sistema”, ha puntualizzato Fabio Damonte.

“Un aspetto interessante è che non risulta necessario adeguare il proprio impianto elettrico al sistema. Basterà infatti mettere in piccolo adattatore all’elettrodomestico che cattura gli impulsi provenienti dal braccialetto. Una volta campionato, il segnale espresso dal bracciale (in gergo informatico “beacon”) viene digitalizzato e al raggiungimento di una soglia definita dall’utente, determina l’attivazione e spegnimento, o il comportamento avanzato di un’apparecchiatura elettrica specifica.”, ha sottolineato Arturo Verde, il programmatore che negli ultimi mesi si è concentrato nello sviluppo del prototipo.

“Nel nostro caso, ci è stata di notevole aiuto, l’immediata possibilità di stampare in 3D la sagomatura del bracciale e del sensore, realizzata nel centro orafo polifunzionale (Il Tarì di Marcianise) dove attualmente è ubicata l’azienda per cui lavoro, ove appunto il made-in-Italy fino a ieri era solo per bracciali fashion oggi si sta convertendo agli smart-jewelry. I designer che hanno realizzato il CAD e l’azienda che lo ha stampato hanno infatti accolto l’idea molto positivamente.”, ha concluso Verde.

L’iniziativa portata alla luce anche a alcuni blog internazionali, è ora in attesa di brevetto e sta già avendo riscontri soprattutto da aziende che stanno investendo sull’ottimizzazione dei processi che riguardano la vita quotidiana. Il team si pone come obbiettivo non solo la promulgazione tra gli acceleratori d’impresa e FabLab, ma anche ad una campagna di crowdfunding, è previsto infatti l’approdare del progetto sulla piattaforma Kickstarter nel corso del primo quadrimestre 2017.

Inoltre, lo sviluppo futuro del sistema potrebbe consentire il suo collegamento diretto con le centrali di soccorso al fine di intervenire in tempo reale sulle persone al verificarsi di uno scompenso cardiocircolatorio grave.

In alto il VIDEO PITCH realizzato per la presentazione alla Bocconi di Milano del progetto: Per seguire gli sviluppi è stata messa a disposizione la pagina Facebook: http://fb.me/heartswitchproject

E’ bello pensare che in questo segmento Napoli e la Campania con i suoi cervelli non in fuga, occupa un posto di primo piano. Cipresso e Verde hanno infatti deciso di restare, nonostante le tantissime difficoltà ed investire i loro talenti in terra natia, una bella storia di innovazione e ricerca che purtroppo porta sempre più professionisti a emigrare fuori, per una fisiologica (e per nulla scontata) evoluzione in startup.

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