Incendio in baracca migranti: 20enne muore carbonizzato

di Stefania Arpaia

Un incendio ha interessato la zona nota come “Ghetto dei Bulgari” nel foggiano, in cui ha perso la vita un ragazzo di 20 anni.

Il giovane è morto carbonizzato, nella notte tra giovedì e venerdì, nelle baracche di località Pescia, nel territorio di Foggia, Borgo Mezzanone e Tressanti, a una ventina di chilometri da Foggia. 

Le fiamme hanno distrutto l’80% delle strutture, hanno informato fonti locali. Si ipotizza che il rogo possa essere divampato da una stufa malfunzionante.

Immediato l’intervento dei vigili del fuoco che sono accorsi sul luogo abitato dai migranti intorno alle 2, dopo una telefonata che segnalava l’accaduto. Il materiale presente sul luogo dell’incidente, per lo più legno e cartone, ha favorito il diramarsi delle fiamme. I pompieri hanno informato che sono state necessarie diverse ore e l’utilizzo di più autobotti per spegnere l’incendio.

Alcuni testimoni hanno informato che non si tratterebbe di un incidente ma di un rogo doloso.  “Due giovani, in stato di ebbrezza, hanno cominciato a litigare all’interno del campo e uno dei due, non si sa per quale ragione, ha dato fuoco alla propria baracca”, hanno dichiarato. Nei pressi vi era la capanna dove stava dormendo il 20enne che è rimasto intrappolato dalle fiamme.

Pochi giorni prima un altro incendio ha interessato il “Gran Ghetto”, nelle campagne tra San Severo e Rignano, in cui abitano diversi braccianti africani. In quell’occasione, un uomo è rimasto contuso e un altro intossicato. 

“Al momento, pur avendo ascoltato le dichiarazioni di alcuni abitanti del campo, non abbiamo ancora elementi sufficienti per poter collegare le due circostanze. Anche perché di litigi nella comunità ce ne sono spesso”, hanno dichiarato i militari dell’Arma. 

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