Il Papa, nel suo messaggio natalizio prima della benedizione Urbi et Orbi, invoca pace per “chi è stato ferito o ha perso una persona cara a causa di efferati atti di terrorismo, che hanno seminato paura e morte nel cuore di tanti Paesi e città”. Il Pontefice ha poi citato, profughi, migranti e rifugiati, vittime della tratta, “popoli che soffrono per le ambizioni economiche di pochi e l’avida ingordigia del dio denaro”.
Pace “ad abbandonati ed esclusi, a quelli che soffrono la fame e a coloro che sono vittime di violenze”, ha detto il Pontefice. “Pace alle donne e agli uomini dell’amata Terra Santa, scelta e prediletta da Dio. Israeliani e Palestinesi abbiano il coraggio e la determinazione di scrivere una nuova pagina della storia, in cui odio e vendetta cedano il posto alla volontà di costruire insieme un futuro di reciproca comprensione e armonia”.
“Pace agli uomini e alle donne nella martoriata Siria, dove troppo sangue è stato sparso. Soprattutto nella città di Aleppo, teatro nelle ultime settimane di una delle battaglie più atroci, è quanto mai urgente che si garantiscano assistenza e conforto alla stremata popolazione civile, rispettando il diritto umanitario. È tempo che le armi tacciano definitivamente e la comunità internazionale si adoperi attivamente perché si raggiunga una soluzione negoziale e si ristabilisca la convivenza civile nel Paese”, ha concluso il Papa.