Ha 29 anni e arriva da Canicattini (Siracusa) e si chiama Luca Scatà: è lui il poliziotto della volante che ha fermato e ucciso il killer di Berlino. Anis Amri ha sparato per primo e ferito il collega di Scatà, Cristian Movio. Scatà, agente in prova, ha reagito e freddato il terrorista. Sulla sua pagina Facebook si sono subito riversati centinaia di italiani che hanno voluto ringraziare l’operato del giovane poliziotto.
“Non si possono escludere azioni ritorsive” nei confronti dei poliziotti e di tutto il personale delle forze dell’ordine in divisa. E’ il capo della polizia Franco Gabrielli a segnalarlo in una circolare inviata a tutti gli addetti per invitarli “alla massima attenzione”. Gli agenti vengono dunque esortati a intraprendere ogni iniziativa utile per garantire la massima sicurezza e tutela degli uomini in divisa.
E da un lato scatta l’allerta per le possibili ritorsioni nei confronti delle forze dell’ordine dopo l’uccisione, a Sesto San Giovanni, di Anis Amri, dall’altro continuano ad arrivare attestati di stima e ringraziamenti per i due agenti che hanno condotto l’operazione nella notte.
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha chiesto al ministro dell’Interno, Marco Minniti, di “far pervenire le sue più vive congratulazioni ai due agenti Movio e Scatà, per la professionalità e il coraggio dimostrati”. Secondo quanto riferito dal Quirinale il capo dello Stato ha chiesto anche al ministro dell’Interno di far pervenire all’agente Movio, rimasto ferito, gli auguri di pronta guarigione”.
Il padre di Luca Scatà: “Ha fatto il suo dovere” – “Ringrazio Dio che sia vivo. E’ un ragazzo coraggioso e ha fatto il suo dovere” h adetto Giuseppe Scatà, padre dell’agente Luca Scatà coinvolto nella sparatoria di Sesto. “Quando l’abbiamo sentito al telefono stamattina presto non sapeva ancora che il ragazzo morto fosse l’attentatore” ha aggiunto l’uomo.
Parla anche la madre di Scatà – “Fa impressione pensare che due ragazzi abbiano percorso strade così diverse, mi spiace che sia morto un giovane, ma sapeva i rischi a cui andava incontro”: queste le parole della madre dell’agente Scatà.
La prima testimonianza di Christian Movio – L’altro agente Christian Movio, che si trova in ospedale, ha parlato con il vice presidente della regione Lombardia, Fabrizio Sala; secondo il racconto del poliziotto Anis Amri nel momento in cui è stato fermato ha detto di essere di Reggio Calabria ma siccome non aveva accento italiano questo ha subito insospettito i due agenti.