Napoli – Sono durati poco più di un giorno i sequestri nel “salotto buono” di Napoli per i gazebo di sei tra bar, pub e ristoranti della zona di Chiaia. Una vittoria parziale per i proprietari che potranno tenere solo sedie e tavolini mentre dovranno eliminare teloni e stufe entro trenta giorni.
I provvedimenti della sezione specializzata in reati in materia di abusivismo edilizio e urbanistica della procura di Napoli erano stati eseguiti dagli agenti della polizia municipale. La macchina giudiziaria si era messa in moto nel cuore della Napoli chic e prescelta dalla movida, finita sotto la lente degli inquirenti negli ultimi mesi quanto ad autorizzazioni e dettagli sulle concessioni di strutture dei locali che si estendono occupando il suolo pubblico.
Autorizzazioni risultate mancanti o non mantenute rispetto a quanto consentito dal comune per sei di questi. Molti locali della zona hanno avuto l’ok dal Comune per l’installazione di strutture amovibili, cioè ombrelloni, tendine e cordoni utili per delimitare l’area di ciascun bar. Alcuni, però, anziché limitarsi a questo avevano installato strutture fisse come gazebo ancorati al pavimento stradale difficili da rimuovere.
Da Palazzo San Giacomo, quindi, era arrivata una diffida per i gestori a rimuovere le strutture non autorizzate per sostituirle con quelle consentite. Di fronte a questa mancanza, scaduto il termine, è scattato il provvedimento dell’autorità giudiziaria basato su varie contestazioni: quella edilizia legata al fatto che i gazebo risultavano appunto ancorati al suolo senza autorizzazione a costruire, quella urbanistica determinata dalla considerazione che piazzetta Rodinò rientra in una zona sottoposta a vincoli della Sovrintendenza e dei beni culturali e ambientali, quella di occupazione abusiva di suolo pubblico legata al fatto che la concessione demaniale era valida per strutture diverse da quelle realizzate.