Continua a far parlare di sè e a provocare non poche proteste il neopresidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump, che ha deciso di licenziare il ministro della giustizia perchè contraria al bando sugli immigrati.
Sally Yates aveva ordinato ai legali del dipartimento di Giustizia di non difendere in tribunale il decreto sull’immigrazione del presidente e per questo, in quattro e quattr’otto, è stata eliminata.
“Finché sarò ministra della Giustizia, il dipartimento non difenderà l’ordine esecutivo – aveva scritto il ministro in una lettera inviata al dipartimento – La mia responsabilità è quella di assicurare che la posizione del dipartimento di Giustizia non sia solo legalmente difendibile, ma porti avanti la miglior visione della legge dopo aver esaminato tutti gli aspetti”.
“Allo stato attuale – proseguiva – non sono convinta che la difesa del provvedimento sia in linea con queste responsabilità, né sono convinta che l’ordine esecutivo sia lecito”.
“Le sue parole tradiscono il dipartimento di Giustizia – si difende Trump che giustifica il licenziamento – perché si rifiutano di attuare un ordine messo a punto per difendere i cittadini americani. È il momento di essere seri nel proteggere il nostro paese – si legge nel comunicato della White House – Chiedere controlli accurati per gli individui che arrivano da sette posti pericolosi non è estremo. È ragionevole e necessario per proteggere il Paese”.
“La signora Yates – prosegue la nota – è stata designata dall’amministrazione Obama, debole in materia di frontiere e molto debole in materia di immigrazione illegale”.
Il ministro è stato rimpiazzato da Dana Boente, procuratore del distretto orientale della Virginia.
Obama: “I valori statunitensi sono in pericolo. I cittadini esercitano il loro diritto costituzionale di riunione, organizzazione e fanno in modo che le loro voci vengano ascoltate dai funzionari eletti, questo è esattamente quello che speriamo di vedere quando i valori statunitensi sono in pericolo”.