Aversa, polemica dell’opposizione sul “doppio portavoce”

di Nicola Rosselli

«La ricognizione all’interno del personale dell’ente non è stata fatta come doveva essere fatta, se deve rappresentare il pagamento di cambiali elettorali a fronte di mancanza di fondi in settori importanti, avremmo preferito che per la figura di portavoce o addetto stampa che dir si voglia, si fosse scelta una professionalità in organico all’ente considerato che ve ne sono e sono note a tutti».

A parlare, quasi all’unisono, sono i consiglieri comunali di opposizione Rosario Capasso e Marco Villano, i due rappresentanti dell’opposizione che più hanno ostacolato questa decisione: la nomina di due portavoce esterni da parte del sindaco di Aversa Enrico De Cristofaro.

A tenere banco la delibera varata in giunta in occasione dell’ultima seduta e che prevede la nomina di due portavoce da parte dello stesso primo cittadino.

Nello specifico, «tenuto conto che le attività di comunicazione dovrebbero essere concretizzate in tre strutture: il portavoce, l’ufficio stampa e l’ufficio relazioni con il pubblico e che quest’ultimo già è stato istituito nell’ambito della dotazione organica, mentre per le altre figure previste dalla legge in argomento, ovvero il responsabile dell’Ufficio Stampa, negli anni passati il Comune ha fatto ricorso a professionalità esterne all’Ente, non essendo previsti posti dotazionali» e che la legge consente anche la nomina di un portavoce per il periodo di durata del sindaco che lo nomina, la giunta ha deciso di nominare le due figure individuandole in maniera minuziosa.

Il primo portavoce ha un taglio più prettamente giornalistico per quanto riguarda i compiti che la stessa delibera gli assegna: redazione di comunicati stampa di sindaco e assessori, programmazione e gestione di interviste di esponenti dell’esecutivo, rapporti con i giornalisti. Più politico il ruolo del secondo portavoce che dovrà, tra le altre cose: curare la rassegna di articoli, documenti ed altre fonti informative di interesse del sindaco e degli assessori; partecipazione all’organizzazione di eventi culturali, promozionali e convegni; collaborazione alla stesura e/o alla revisione di testi istituzionali per interventi pubblici degli organi del comune».

A destare le maggiori polemiche non tanto la nomina del portavoce che avrà le funzioni del classico addetto stampa, una figura oramai entrata nella prassi delle ultime quattro consiliature, senza che nessuno si sia mai lamentato, quanto quella del portavoce politico. Sono molti ad ipotizzare, infatti, che questa seconda figura possa essere stata istituita con il solo obiettivo di mantenere una promessa elettorale. Il sindaco, infatti, dovrebbe dare questo incarico ad uno dei coordinatori di una lista civica che lo ha supportato, che non ha alcuna esperienza specifica.

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