Impatto ambientale, contributi a fondo perduto fino al 70% per le Pmi campane

di Redazione

5 milioni di euro a sostegno dello sviluppo del sistema economico campano attraverso la concessione di contributi, fino a 200mila euro, per le micro, piccole e medie imprese. E’ questa la dote finanziaria messa a disposizione dalla Direzione generale per lo sviluppo economico e le attività produttive della Regione Campania, attraverso i fondi dell’Asse 3 del Por Fesr 2014-2020 ed apposito avviso pubblico con scadenza il 31 marzo 2017. I contributi in conto capitale a fondo perduto sono concessi nel regime “de minimis” dando priorità alle imprese colpite dagli eventi calamitosi del 14-20 ottobre 2015 che hanno interessato, in particolare, il Sannio.

Soggetti beneficiari – Possono presentare domanda le micro, piccole, medie imprese con sede legale o unità operativa in Campania in possesso di specifici requisiti: essere iscritti al Registro delle Imprese della CCIAA per il competente territorio, avere la piena disponibilità dell’immobile nell’ambito del quale viene realizzata l’iniziativa; non trovarsi in stato di fallimento, liquidazione coatta, liquidazione volontaria, concordato preventivo, ad eccezione del concordato preventivo con continuità aziendale, ed ogni altra procedura concorsuale prevista dalla legge fallimentare e da altre leggi speciali; essere in regola con le norme in materia di lavoro, edilizia ed urbanistica.

Non sono ammesse sovvenzioni per le attività del settore pesca ed acquacoltura, della produzione primaria di prodotti agricoli, dei comparti dell’esportazione. Qualora un’impresa svolga molteplici attività non tutte riconducibili ai settori esclusi, la stessa potrà beneficiare dell’aiuto per le sole attività inerenti i settori produttivi inclusi, a condizione che sia garantita la separazione delle attività o la distinzione dei costi.

Investimenti ammissibili – Sono ammissibili gli interventi volti ad incentivare la realizzazione di investimenti su unità produttive ubicate in Campania per ridurre, in linea generale, gli impatti negativi sull’ambiente. I progetti realizzabili potranno riguardare, in particolare, investimenti che favoriscano l’introduzione delle migliori tecnologie disponibili in termini di produttività e sostenibilità nei cicli produttivi (tipologia delle materie prime, consumi ed emissioni derivanti dai processi produttivi e di distribuzione), cicli di consumo (consumi, emissioni, scarti derivanti dall’impiego di determinati prodotti), ciclo di smaltimento (come sostegno alla sola riduzione della quantità dei rifiuti prodotta); acquisto di servizi per l’esecuzione di check up finalizzati all’analisi ambientale aziendale e per la certificazione (es. alle norme ISO 14040 e ISO 14044 – LCA, EMAS), investimenti finalizzati alla riduzione dei consumi di risorse (idriche, energetiche e materie prime) o al riutilizzo di materie prime “secondarie” e all’aumento del riciclo, riuso e reimpiego.

A titolo esemplificativo e non esaustivo si elencano alcune tipologie di interventi ammissibili:

  • installazione di impianti ed apparecchiature anti-inquinamento volti alla riduzione delle immissioni nell’ambiente esterno di sostanze inquinanti, al miglioramento diretto dell’ambiente di lavoro, alla riduzione del rischio di esposizione a sostanze pericolose e/o radiazioni;
  • innovazioni di prodotto e di processo volte a sostituire o eliminare sostanze chimiche “estremamente inquinanti” sia nei prodotti che nei processi produttivi;
  • impianti, macchinari, attrezzature finalizzati all’introduzione di ecoinnovazioni di prodotto;
  • progetti di riduzione della pericolosità nella gestione dei rifiuti;
  • introduzione di tecnologie per la riduzione degli scarti di lavorazione e per la trasformazione di rifiuti in materie prime seconde riutilizzabili all’interno dello stesso ciclo produttivo;
  • implementazione di soluzioni innovative finalizzate al risparmio di materie prime o all’impiego di materie prime meno inquinanti o sostanze non pericolose;
  • interventi per la razionalizzazione efficiente dei consumi idrici nei cicli produttivi;
  • progetti per la riduzione delle emissioni in atmosfera, con particolare riguardo ai gas effetto serra o la loro riduzione che permetta alle imprese di ottenere un livello di tutela ambientale superiore di almeno il 10% a quello richiesto dalle norme nazionali in vigore;
  • l’eliminazione o la riduzione dell’inquinamento acustico.

Scadenza – Le imprese possono presentare l’istanza di contributo entro le ore 18.00 del 31 marzo 2017 e gli interventi dovranno comunque essere realizzati entro e non oltre il 30 novembre 2018 ai sensi dell’articolo 8 dell’avviso.

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