Antonio Tajani, nuovo presidente Europarlamento

di Stefania Arpaia

Antonio Tajani è il successore di Martin Schultz. L’elezione del presidente dell’Europarlamento al quarto turno di voto a Strasburgo è avvenuta lo scorso martedì.

Trecentocinquantuni i voti a favore del candidato del Partito Popolare contro i 282 dell’avversario socialdemocratico, Gianni Pittella.

Tajani, da anni vicepresidente del Ppe, fu eletto per la prima volta al Parlamento europeo 23 anni fa e nel 1994 fu tra i fondatori di Forza Italia. Il 63enne ha lavorato a lungo come giornalista, è stato portavoce del presidente del Consiglio durante il primo governo Berlusconi. È stato membro della Commissione europea dal 2008 al 2014 dove ha ricoperto la carica di Commissario ai trasporti e poi all’industria.

“Ringrazio tutti anche, chi ha votato per gli altri candidati in questo grande confronto democratico: sarò il presidente di tutti, rispetterò tutti i deputati di tutti i gruppi politici – ha detto Tajani subito dopo l’elezione – Voglio dedicare questo risultato alle vittime del terremoto che ha colpito il mio paese, che stanno ancora vivendo momenti di grande difficoltà, perché fa molto freddo; a loro va il messaggio di solidarietà di questo parlamento, come a tutte le vittime del terrorismo”.

“Grazie a tutti per aver partecipato a questa grande competizione democratica, manterrò tutte le promesse fatte”, ha aggiunto.

Pittella commenta la sconfitta: “Si apre una nuova pagina storica, il panorama politico del parlamento europeo è cambiato in modo drammatico con la nascita di un nuovo blocco conservatore”.

“Per la prima volta un italiano Presidente del Parlamento europeo eletto. Auguri a @Antonio_Tajani. E grazie al suo sfidante @giannipittella”, ha twittato il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. 

A conclusione della recita dei voti, Pittella e Tajani si sono abbracciati. 

Era dal 1979 che un italiano non veniva eletto presidente del Parlamento europeo, l’ultimo fu Emilio Colombo, eletto nel 1977. È stata anche la prima volta in cui erano italiani i candidati dei due principali partiti. Oltre a Tajani e Pitelli infatti era candidata anche Eleonora Forenza, per il gruppo della sinistra radicale. 

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