De Luca lancia “Campania Libera”. Viglione (M5S): “Ha usato il nastro adesivo”

di Redazione

Parte da Afragola, in quello che fu il “regno” di Antonio Bassolino, il percorso di “Campania Libera” di Vincenzo De Luca, che da lista elettorale si è prima trasformata in gruppo consiliare, per ora puntare più in alto. “Molto dipenderà dalla legge elettorale, se si voterà con il proporzionale potremmo provarci, almeno al Senato”, fanno sapere i fedelissimi del governatore della Regione Campania.

Proprio quei fedelissimi che ora lanciano un chiaro messaggio al Pd: “Chiediamo ai partiti un comportamento diverso, se qualcuno intende ripercorrere le pratiche della vecchia politica rischiamo di ripetere gli errori commessi negli ultimi 30 anni, dice Tommaso Casillo, artefice e ispiratore del gruppo, affiancato dal salernitano Nello Fiore e dal casertano Luigi Bosco.

De Luca vuole le distanze “dalla politica politicante, dalle liturgie e da quelle cose che portano la gente lontana, da chi fa ammuina, pensa solo alle carriere e se ne fotte della gente normale. Ci sono migliaia e migliaia di persone che non si riconoscono nei partiti tradizionali. E allora Campania libera vuole essere un contenitore per quelli che vogliono impegnarsi ma assumendo i principi della legalità, dell’onestà e della concretezza”. Fissati questi paletti, osserva De Luca, “si può dialogare con tutti, anche con chi non trova spazio in altri schieramenti”.

“Dopo il tragico epilogo del matrimonio di interessi messo in scena per la campagna referendaria sulla riforma costituzionale, ricomincia l’eterno braccio di ferro tra De Luca e quel Partito Democratico col quale, contrariamente al pensiero di tanti, il Governatore della Campania non è mai andato d’accordo”. Lo scrive il consigliere regionale Vincenzo Viglione sul sito “Campania a 5 Stelle”.

“Con il naufragare del referendum, infatti, e l’assurda vicenda dei pazienta curati a terra all’ospedale di Nola – continua Viglione – le molte voci autorevoli del Pd campano hanno evidenziato una tangibile sofferenza nei confronti della politica promossa da De Luca, il quale, per pronta risposta, si è presentato nella serata di ieri con una neo formazione che sembra messa insieme con lo scotch, nel solito tentativo di dimostrare che può andare avanti fare a meno del Pd. In definitiva: da un lato un Governatore che, con tutto il consenso che dice di avere, è costretto a fare continuamente aritmetica con i numeri incerti della propria maggioranza (che probabilmente da parte sue non lo mollerà finché non trova alternative); dall’altro un Pd continuamente in crisi che da quando è nato vive più di commissari che di segretari e di conseguenza di una forte influenza nazionale il cui vento in questo momento non gira per niente a favore di De Luca. In mezzo, i cittadini campani che, durante la campagna referendaria, si sono visti promettere il cielo con provvedimenti come il cosiddetto ‘Patto per la Campania’, la delibera del Cipe sulle infrastrutture da finanziare nei prossimi anni nella nostra regione. Per non parlare dei famosi 200 mila posti di lavoro nella Pubblica Amministrazione”.

“Un mare magnum di annunci – conclude Viglione – che in questo momento rischiano seriamente di restare delle promesse potenzialmente destinate a finire nell’infernale spirale delle trattative che animeranno i giochi di forza in vista delle prossime elezioni politiche. E ancora una volta tra i due litiganti (De Luca e il Pd in questo caso) a rimetterci sono i cittadini campani”.

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