Si temono molti morti all’hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), sepolto mercoledì da una slavina per l’effetto congiunto di bufere di neve e terremoto (GUARDA I VIDEO IN ALTO E A QUESTO LINK). Trenta le persone considerate disperse, tra turisti e personale, sotto la neve da 24 ore. Al momento è stato estratto il corpo di una prima vittima, ma i primi soccorritori parlano di “molti morti”. La prima vittima, un uomo, è stata estratta ma scavare in quelle condizioni, raccontano i soccorritori, “è complicatissimo”.
Per raggiungere il resort a quattro stelle, a quota 1.200 metri, il Soccorso Alpino, il primo ad arrivare alle quattro del mattino, ha dovuto usare gli sci. Impossibile procedere per i mezzi che si sono trovati la strada sbarrata da altre valanghe e alberi caduti. Molto il lavoro per raggiungere la struttura quasi completamente crollata dopo essere stata investita in pieno dalla slavina. Le ambulanze e i mezzi sono bloccati a 9 chilometri, sul posto possono arrivare solo i vigili del fuoco con l’elicottero e un mezzo cingolato che può caricare fino a 8 persone. Due persone che erano rimaste fuori dall’hotel sono state tratte in slavo, una è in stato di ipotermia, ma non in pericolo di vita.
I soccorritori sono arrivati a circa 700 metri dall’albergo Rigopiano e sono riusciti a far ripartire la turbina spazzaneve rimasta senza gasolio, grazie ai vigili del fuoco che a piedi, nella neve, hanno portato le taniche con il gasolio. L’obiettivo dei soccorritori è quello di liberare dalla neve una vasta area per i tanti mezzi che stanno confluendo verso l’hotel, per raggiungere più velocemente a piedi la struttura. Da quanto si apprende, la slavina ha scavalcato l’albergo coprendo tutti gli edifici e andando oltre.
C’è anche un ternano di 33 anni, tra le persone di cui non si hanno più notizie dopo la slavina che ha colpito l’hotel Rigopiano. L’uomo, che era dipendente della struttura alberghiera, ha avuto l’ultimo contatto telefonico ieri con la madre, prima della slavina, ma risulta al momento irrintracciabile. La vicenda viene attentamente seguita dalla prefettura di Terni, che è in stretto contatto con la famiglia del disperso, le autorità e i soccorritori abruzzesi.
“Il manutentore dell’hotel ha parlato di una ventina di persone e qualche bambino ospitati nella struttura, oltre a sette, otto persone dello staff, ma sono notizie senza conferme ufficiali”. È quanto dichiara a Rainews24 il prefetto di Pescara Francesco Provolo, riguardo all’albergo colpito da una slavina sul Gran Sasso, in Abruzzo. Stesso discorso per quanto riguarda le possibili vittime. “L’attività di soccorso è a pieno regime – assicura il prefetto – sul posto è già il personale dei vigili del fuoco e del soccorso alpino. Le forze in campo sono tutte quelle possibili ed è stata accettata anche la mia richiesta di avere l’intervento dell’Esercito”.
L’Hotel Rigopiano è completamente sommerso dalla neve e dagli alberi trascinati dalla valanga. È quanto si vede dalle immagini riprese dall’elicottero della Polizia che ha sorvolato il fronte della slavina, ampio decine di metri. La massa di neve e detriti ha investito in pieno la struttura da monte, lasciando scoperta soltanto una piccola parte verso valle, da dove sono entrati i soccorritori. Le riprese fanno vedere distintamente il locale della piscina coperta dell’hotel Rigopiano, che si trovava davanti alla struttura, ad un piano sotto il livello dell’ingresso dell’albergo. La piscina è completamente ghiacciata a quasi integra ma alla sue spalle, da dove arrivavano i clienti c’è un’unica massa di neve, macerie e detriti di alberi. La slavina ha infatti distrutto la cupola di vetro che copriva la struttura sotterranea penetrando nell’ampia zona della Spa.