Dopo il violento incendio che lunedì ha colpito la zona di Nervi, un secondo fronte si è aperto tra Voltri e Pegli, nel ponente di Genova, dove alle prime luci dell’alba le fiamme alimentate dal forte vento di tramontana hanno divorato il bosco e sono scese nell’abitato. Sono decine i residenti sfollati, evacuato anche un campeggio. “La situazione è molto critica”, hanno confermato le autorità.
Sarebbero aumentati a circa 300 gli sfollati nel quartiere di Pegli, il più colpito dalle fiamme. Il dato, secondo una prima stima ufficiosa, non è ancora confermato ufficialmente ma sarebbe destinato a crescere. Nella zona colpita dagli incendi sono intervenuti due Canadair, le squadre di Vigili del fuoco e i volontari antincendio.
E’ stata una vera e propria notte di paura a Genova a causa dei due grossi incendi boschivi che si sono sviluppati sulle alture del levante e del ponente della città costringendo i Vigili del fuoco a evacuare decine e decine di persone dalle proprie abitazioni nel corso della serata e nelle prime ore del mattino.
La situazione più difficile è quella che riguarda Pegli dove all’alba un ulteriore incendio è stato alimentato dal forte vento di tramontana. Emergenza rientrata, invece, a Nervi, dove i Vigili del fuoco sono riusciti a domare l’incendio divampato nella notte che ha costretto, anche in questo caso, alcune famiglie ad abbandonare temporaneamente le loro abitazioni.
Il fumo denso sprigionato dai roghi ha creato disagi anche lungo le autostrade. La A12, chiusa per diverse ore in entrambe le direzioni nel tratto compreso tra Genova Nervi e Recco, è stata riaperta in mattinata intorno alle 7 e 30. Rimnae invece chiusa la A10 tra Genova Voltri e Genova Pegli in direzione del capoluogo ligure e tra Genova Aeroporto e Genova Voltri in direzione Savona.
A fornire una spiegazioni sul perché Genova sia stata colpita da questi incendi è un’analisi della Coldireti secondo cui nella provincia ligure nel mese di gennaio è caduta l’85% di acqua in meno e questo ha creato un ambiente siccitoso che favorisce il propagarsi delle fiamme rendendo anche difficoltose le operazioni di spegnimento. Su Genova, inoltre, non aveva praticamente mai piovuto o nevicato nell’ultima decade di dicembre. Un clima anomalo che ha diviso l’Italia in due e seccato la vegetazione rendendola vulnerabile alle fiamme.