Marocchine sordomute si scambiano messaggi al cinema. Panico tra spettatori

di Stefania Arpaia

Paura a Torino per l’atteggiamento sospetto di due donne straniere che durante la proiezione di un film si scambiavano messaggi sul cellulare.

Un allarme che è risultato essere infondato. Le due donne, madre e figlia, di origine marocchina, erano al cinema per la proiezione del film “Passengers” in compagnia del rispettivo marito e fidanzato ma la giovane, essendo sordomuta, non aveva altra possibilità di comunicare con la madre che attraverso messaggi su Whatsapp.

Saranno state le occhiate tra le due donne, il continuo uso del cellulare e il burqa ad aver scatenato la paura tra gli spettatori che hanno abbandonato la sala cinematografica, allertando il personale del cinema che ha telefonato alle forze dell’ordine.

Molti sarebbero fuggiti in preda al panico, hanno riferito fonti locali.

La vicenda si è verificata la sera del primo gennaio in una sala del cinema di via Livorno, a Torino. Immediato l’intervento dei carabinieri.

Sul posto sono giunte due pattuglie del Nucleo radiomobile e uno delle Aliquote pronto intervento (Api) che hanno appurato che le due donne non rappresentavano alcun tipo di minaccia.

“Una vergogna simile non l’ho mai provata. Ci guardavano tutti”, ha dichiarato Souad Ghennam, 45 anni. “Il film si è interrotto, ho pensato che fosse un guasto. Poi sono arrivati i carabinieri: che imbarazzo. Non abbiamo mai fatto del male a nessuno. Io e mio marito viviamo qui da 15 anni e Torino è la nostra seconda casa”.

Il biglietto del cinema era un regalo della figlia. “Lei e il suo fidanzato sono sordi, ma hanno voluto venire al cinema con noi. Ora ho paura persino ad uscire di casa”, ha concluso la donna.

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