Napoli – Un esperto in anatomia patologica, nominato dalla Procura di Napoli, dovrà decidere se sia utile riesumare la salma di Lucio Materazzo, l’anziano ingegnere trovato morto a casa sua tre anni fa, padre di Vittorio e Luca, il primo ucciso a coltellate sotto casa a Viale Maria Cristina di Savoia il 28 novembre e il secondo unico indiziato del delitto. Il giallo di Chiaia, che tiene col fiato sospeso un’intera città, rischia di infittirsi.
Sulla morte dell’anziano genitore, Vittorio Materazzo voleva vederci chiaro da sempre al punto da presentare un esposto. Richieste che fino a oggi non avevano avuto seguito ma che alla lue del delitto potrebbero trovare corpo.
E’ chiaro che bisognerà comprendere a distanza di tre anni cosa potrà scaturire da un’autopsia, ma è altrettanto evidente che in questo caso, come atto dovuto, il latitante Luca sarà iscritto nel registro degli indagati anche per la morte del padre.
Al caso, in attesa del pronunciamento dell’anatomo patologo, lavorano due pool di magistrati. Il fascicolo è affidato ai pm Ludovica Giugni della sezione che si occupa di reati di criminalità predatoria coordinata dal procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal pm Mario Canale del pool specializzato in reati contro le fasce deboli, tra cui anche i reati di maltrattamenti in famiglia, coordinato dal procuratore aggiunto Luigi Frunzio.