Il maltempo che si è abbattuto sull’Italia ha costretto i dirigenti scolastici, soprattutto in alcune province del Sud, a rimandare il rientro a scuola dei ragazzi dopo la pausa natalizia. E il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli, sui social e sul sito del Miur spiega che lo hanno fatto “responsabilmente, per evitare ogni possibile rischio”. Il ministro augura quindi buon rientro a scuola agli studenti.
Seduti al banco con cappotti, cappelli, sciarpe e piumini. Dopo la lunga pausa natalizia con termosifoni spenti, i presidi delle scuole di Roma in una circolare suggeriscono ai genitori, in considerazione delle temperature rigide, di vestire i propri figli “con un abbigliamento adatto al freddo” per stare in classe e seguire le lezioni.
Tutto questo nonostante l'”Operazione scuole calde” lanciata dal sindaco Virginia Raggi, che ha disposto l’accensione dei termosifoni 24 ore prima dell’avvio delle lezioni. Un provvedimento però giudicato insufficiente dall’Associazione nazionale presidi in quanto “deciso all’ultimo minuto e non concertato”.
“Le scuole sono ridotte al gelo con i presidi, soprattutto di istituti della scuola dell’obbligo, che sono ricorsi ad espedienti come dire ai genitori di vestire i figli per affrontare il freddo”, ha detto il presidente della sezione Lazio dell’Associazione dei presidi, Mario Rusconi.
La circolare, diffusa in molti istituti, sottolinea che “il dipartimento ha già acceso a temperatura ridotta i termosifoni e dalle ore 3 di lunedì gli impianti andranno a regime con circa 5 ore di anticipo sull’ingresso degli alunni a scuola”. Una misura ritenuta dai dirigenti evidentemente insufficiente visto che nella stessa circolare “in considerazione delle temperature rigide previste per i prossimi giorni” vengono esortati i genitori “a prevedere per i propri figli un abbigliamento adatto al freddo”.