Tullio De Mauro: muore a 84 anni il grande linguista italiano

di Gabriella Ronza

Muore a 84 anni il celebre linguista Tullio De Mauro, pietra miliare della cultura italiana. Cursus honorum impeccabile: nell’immediato dopoguerra consegue la maturità classica e muove i suoi primi passi in politica, con il Partito Liberale italiano; diviene docente di Linguistica generale e direttore del Dipartimento di Scienze del Linguaggio nella Facoltà di Lettere e Filosofia; contribuisce alla fondazione  della facoltà di Scienze Umanistiche dell’Università la Sapienza di Roma, insieme ad Alberto Asor Rosa; è traduttore dell’opera di  Ferdinand de Saussure; presiede la Società di Linguistica Italiana (1969-73) e la Società di Filosofia del Linguaggio (1995-97); nel novembre 2006 contribuisce alla fondazione dell’associazione Senso Comune per un progetto di dizionario informatico.

È stato socio ordinario dell’Accademia della Crusca. Dal novembre 2007 ha diretto la Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, ha inoltre presieduto per anni il comitato direttivo del Premio Strega. Il grande pubblico lo conoscerà sicuramente per il famosissimo “Grande dizionario italiano dell’uso”.

Non si deve inoltre dimenticare che è stato fratello minore di Mauro De Mauro, giornalista de l’Ora di Palermo rapito e ucciso dalla mafia nel settembre 1970, e figlio di Giovanni De Mauro, direttore della rivista Internazionale.

Tra i protagonisti del panorama culturale del ‘900, De Mauro lascia un’eredità linguistica inestimabile e, soprattutto, la memoria di uno degli ultimi italiani “attivisti e intellettuali” tipici degli anni ’50-‘60.

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