Violenta rapina in casa Zinzi, georgiano arrestato in Russia

di Redazione

Caserta – Un altro arresto per la violenta rapina, con sequestro di persona, subita il 5 giugno 2015 da Mara Zinzi, figlia dell’ex presidente della Provincia di Caserta, Domenico, e sorella del consigliere regionale della Campania, Giampiero. Aleksandre Gejadze, 33 anni, georgiano, è stato tratto catturato in Russia, all’aeroporto di Mosca, al termine di un’indagine compiuta dalla squadra mobile casertana.

Gejadze si era avvalso della complicità della badante della famiglia Zinzi/Avecone, che ne favoriva l’accesso in casa dopo averne comunicato le abitudini. Insieme alla stessa e ad altri compici, veniva pianificato e compiuto l’assalto. L’arrestato ed altri suoi connazionali, introdottisi furtivamente all’interno dell’abitazione, raggiungevano la vittima nel bagno e, dopo averle sottratto con forza la figlia di tre anni, iniziavano ad aggredirla con brutale e feroce violenza fisica e morale, torturandola, costringendola a contattare il coniuge telefonicamente per farsi indicare la combinazione di accesso della cassaforte da cui prelevavano diversi valori.

Le immediate indagini consentivano d’individuare sin da subito, gli autori materiali del violento episodio, in particolare di Gejadze, quale ideatore principale del raccapricciante fatto delittuoso. Le investigazioni si concentravano sulla posizione della badante, che, pur apparendo, nell’occasione anch’ella vittima di rapina, non convinceva del tutto gli investigatori che, in breve tempo, riuscivano a documentare numerosi contatti della stessa con Gejadze ed i suoi compici fino al giorno dell’episodio delittuoso.

Le indagini, coordinate dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, consentivano di ricostruire in maniera capillare tutte le fasi preparatorie ed esecutive dell’azione criminosa, tanto da consentire l’individuazione di tutti i responsabili: venivano infatti tratti in arresto sin da subito Aiperi Turdugulova, 25 anni, nata in Kirghizistan; Nargiza Kuruchbekova, 31 anni, nata a Bishkek (Kirghizistan); e Imeda Gogotchuri, 33 anni, nato in Geòrgia – alias “Andrej Boda”, nato il 30 ottobre 1979. Le prime due sono state già condannate in primo grado alla pena complessiva di sei anni di reclusione e il terzo già condannato in primo grado alla pena di 14 anni.

Gejadze, invece, grazie alla fitta rete di conoscenze nell’ambiente delinquenziale, riusciva ad allontanarsi subito dall’Italia prima via mare e poi attraversando nel tempo, diversi Paesi dei Balcani fino ad essere catturato in Russia, all’aeroporto di Mosca.

L’arresto è stato reso possibile grazie alla stretta collaborazione e grande sinergia operativa tra la squadra mobile di Caserta e l’Interpol, attraverso l’attivazione delle metodologie operative di cooperazione in ambito Internazionale, nell’ambito della procedura avviata dalla Procura per le ricerche in campo internazionale. Si è in attesa del completamento della procedura estradizionale che dovrebbe concludersi a giorni con la consegna dell’arrestato all’autorità italiana.

A carico di Gejadze è attualmente in corso al Tribunale di Santa Maria Capua Vetere la celebrazione del giudizio dibattimentale, dinanzi al collegio giudicante presieduto dalla dottoressa Francica.

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