Camorra nel Salernitano, 15 arresti: c’è anche consigliere di Pontecagnano

di Redazione

Maxi operazione dei carabinieri della compagnia di Battipaglia (Salerno), diretti dal capitano Erich Fasolino, che hanno arrestato 15 persone (14 in carcere e uno ai domiciliari) tra reggenti, referenti di zona ed affiliati del clan camorristico Pecoraro-Renna.

Tredici persone sono accusate di associazione per delinquere di stampo camorristico finalizzata alle estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Un’altra persona – ai domiciliari – è accusata di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, in particolare di 250 mila euro di fondi europei per la realizzazione di un impianto.

Tra gli arrestati anche un consigliere comunale di minoranza di Pontecagnano Faiano, nel Salernitano. Antonio Anastasio, ex consigliere provinciale e vicepresidente (fino al 2014) dell’Aeroporto di Salerno Costa d’Amalfi, nonché primo dei non eletti alle ultime provinciali per la lista “Davvero in Centro”.

Il consigliere sarebbe accusato di “attentato contro i diritti politici del cittadino” con l’aggravante mafiosa. Con la sua ditta Cmd, secondo l’accusa, avrebbe gonfiato fatture per Amato spa. Ci sarebbero le carte della Société Financière et Encaissement: è la società che gestisce il casinò di Montecarlo e che fa una rendicontazione dei movimenti di denaro fatti da Antonio Anastasio. Nel 2005 l’imprenditore avrebbe acquistato, con assegni e carte di credito, piastre e gettoni per 1 milione e 400mila euro.  L’anno successivo la spesa sarebbe salita a 1 milione e 651mila euro. Poi, nel bienno 2005-2006, avrebbe perso 1 milione e 121mila euro.

Anastasio è coinvolto anche nell’inchiesta sul fallimento del pastificio Antonio Amato. Due settimane fa, il pubblico ministero ha chiesto quasi 85 anni di carcere per 26 imputati. Le pene più pesanti per l’ex deputato Paolo Del Mese, 8 anni, e per lo stesso Antonio Anastasio: 6 anni.

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