Cesa – Mattinata movimentata quella di mercoledì al comune di Cesa. I carabinieri, infatti, sono stati inviati dai magistrati della Procura di Santa Maria Capua Vetere, insieme ad un consulente nominato dallo stesso ufficio giudiziario, per acquisire non meglio precisate pratiche presso l’ufficio Urbanistica. Dopo qualche ora, gli investigatori hanno portato via alcune documentazioni sulle quali, però, viene mantenuto il più stretto riserbo.
Le motivazioni che hanno portato la magistratura inquirente ad autorizzare il blitz sulla casa comunale potrebbe, comunque, essere ricondotte ad indagini (già in corso da tempo, tanto che la competenza è del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, quindi anteriore al settembre 2013, data in cui ha iniziato la propria attività il tribunale aversano di Napoli Nord) su alcune lottizzazioni intervenute negli anni scorsi.
In particolare, potrebbe trattarsi della realizzazione di numerosi (centinaia di abitazioni, secondo alcuni) appartamenti, avvenuta nel corso dell’ultimo decennio, in alcune zone periferiche del paese, soprattutto nella zona a confine con Sant’Arpino. Indagini per le quali il magistrato incaricato avrebbe considerato opportuno un approfondimento. Per questo motivo avrebbe incaricato il consulente, un esperto di urbanistica. Il professionista, a sua volta, avrebbe ritenuto necessario un nuovo sopralluogo presso l’ufficio urbanistica del Comune per acquisire nuovo materiale utile all’inchiesta. Si tratta, comunque, di un’ipotesi, stante il silenzio degli investigatori, tutta da verificare.
L’inchiesta in atto, secondo alcuni, potrebbe portare a risultati eclatanti, così come avvenuto qualche anno fa nella vicina Succivo, dove decine e decine di famiglie si sono viste porre le abitazioni, acquistate con sacrifici e con mutui, sotto sequestro con il rischio, a fine giudizio, di vedersele anche abbattere.
Insomma, l’urbanistica nell’agro aversano continua ad essere il settore sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. Non a caso, secondo lo stesso sindaco cesano Enzo Guida, anche le motivazioni che hanno spinto un anonimo ad inviare una missiva di minacce è stata dettata dagli interessi che la malavita organizzata ha per questo settore redditizio.
Nella lettera, infatti, in primo luogo, era riportato un invito rivolto all’avvocato cesano a smetterla di parlare di camorra e di legalità “perché qui a Cesa non c’è la camorra”. Subito dopo si faceva riferimento ad una vicenda della quale l’amministrazione comunale di centrosinistra è andata fiera per l’importanza che ha per la città.
Si tratta dell’acquisizione dalla parrocchia locale al patrimonio del comune di un terreno, conosciuto come “campo del parroco” per trentamila euro. Su quel terreno avrebbero messo gli occhi più persone, ma, alla fine, l’aveva spuntata il comune che vorrebbe realizzarci una tensostruttura sportiva. Inoltre, l’amministrazione si sta attrezzando per la redazione del Puc, uno strumento che mette sul tavolo molteplici interessi.