Vasta operazione antidroga eseguita dalla Polizia a Palerm che ha eseguito 16 ordinanze cautelari nell’ambito di un’indagine, avviata nel 2012, che ha messo in luce due gruppi criminali che si rifornivano di enormi quantitativi di stupefacenti, provenienti, principalmente dalla Campania e dalla Calabria.
La droga era destinata ad insospettabili consumatori e liberi professionisti. Alcune richieste sarebbero partite anche da un telefono intestato alla Corte dei Conti, altre da un apparecchio della Regione siciliana.
Le indagini, coordinate dai sostituti procuratori Maurizio Agnello e Amelia Luise, sono state avviate nel 2012 e si sono concluse nel 2016, facendo luce su due distinti gruppi criminali che si rifornivano di ingenti quantitativi di droga. Fiumi di sostanze stupefacenti provenienti principalmente dalla Campania e dalla Calabria invadevano le piazze di spaccio palermitane.
Sono complessivamente 13, mentre altre tre sono ancora ricercate. Ai domiciliari sono finiti Giuseppe Cutino, 31 anni, e Antonio Napolitano, 25 anni. In carcere sono finiti, invece, Francesco Ferrante, 57 anni, Salvatore Peritore, 60 anni; Carlo Arculeo, 66 anni; Giuseppe Saltalamacchia, 33 anni; Gaetano Rubino, 37 anni. E ancora Alessandro Bronte, 32 anni; Pietro Catalano, 35 anni; Ciro Spasiano, 38 anni; Dario De Felice, 41 anni; Giuseppe Rosciglione, 38 anni; e Angelo Scafidi, 30 anni.
In particolare, un gruppo era composto da Bronte, con precedenti in materia di stupefacenti e reati contro il patrimonio, Catalano, anche lui con precedenti in materia di droga, e Scafidi, che risulta invece incensurato. Tutti risiedevano nel popolare quartiere del Capo. Il filone sul secondo gruppo trae origine dal sequestro effettuato il 21 agosto del 2014 a carico di Peritore di un’ingente somma di denaro, 93mila euro in contanti.