Eutanasia, morto dj Fabo. Era in Svizzera per suicidio assistito

di Stefania Arpaia

Si è recato in Svizzera per sottoporsi al suicidio assistito un uomo di 39 anni che ha visto cambiare drasticamente la propria vita in seguito ad un incidente stradale.

E’ la storia di Fabiano Antoniani, noto come dj Fabo, rimasto cieco e tetraplegico in seguito a un incidente d’auto tre anni fa. “Lo Stato obbliga a emigrare per poterci liberare da una tortura insopportabile e infinita”, aveva scritto sui social.

Da lì la decisione di raggiungere una clinica elvetica, il cui nome non è stato reso noto, dove poter mettere fine alle sue pene. In un tweet ha spiegato: “Sono finalmente arrivato in Svizzera e ci sono arrivato, purtroppo, con le mie forze e non con l’aiuto del mio Stato. Volevo ringraziare una persona che ha potuto sollevarmi da questo inferno di dolore, di dolore, di dolore. Questa persona si chiama Marco Cappato e lo ringrazierò fino alla morte. Grazie Marco. Grazie mille”.

Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni “rischia 12 anni di carcere”. Lo ha affermato a Sky Tg24 Filomena Gallo, segretario dell’associazione. Gallo ha sottolineato come Cappato si sia “preso la responsabilità” di tale atto e ha ricordato come molti malati siano “costretti ad emigrare per ottenere l’eutanasia e ciò è discriminatorio anche per i costi che ciò richiede, fino a 10mila euro”.

“E’ un tipo di aiuto e di assistenza – ha spiegato Cappato – che dovrebbe essere riconosciuta a tutti i cittadini ovunque invece di condannare e costringere persone a questa sorta di esilio della morte che ritengo debba essere al più presto superato”.

E’ stato proprio Cappato ad annunciare la morte di Fabiano. “Fabo è morto alle 11.40. Ha scelto di andarsene rispettando le regole di un Paese che non è il suo”, ha scritto su Twitter.

In Italia, l’argomento eutanasia è particolarmente delicato. Sono sei le proposte di legge, tra cui anche una su iniziativa popolare presentata proprio dalla Coscioni, che dovrebbero confluire in un unico testo di legge, ma è tutto fermo da oltre un anno. Il ddl sul Neotestamentari invece è stato rinviato per la terza volta in Aula alla Camera.

In un video-appello del mese scorso “Fabo per vivere #LiberiFinoAllaFine”, Antoniani, parlando al mondo politico spiegava di “non essere depresso e di mantenere tutt’ora il senso dell’ironia, ma di sentirsi umiliato dalle proprie condizioni: immobile e al buio, considera la propria condizione insopportabile, consapevole che potrebbe durare per decenni”.

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