I carabinieri sono riusciti a sbloccare il telefono cellulare di Tiziana Cantone, la ragazza di 31 anni che si è tolta la vita a Mugnano (Napoli), lo scorso mese di settembre dopo la diffusione in Rete di alcuni suoi video hot.
I militari della sezione cyber-crime del comando provinciale di Napoli hanno estrapolato alcuni file audio risalenti alle ore precedenti alla morte che potrebbero dare importanti informazioni su quanto accaduto. Le indagini sulla morte della ragazza, per istigazione al suicidio (contro ignoti) sono coordinate dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord (procuratore Francesco Greco e sostituto procuratore Rossana Esposito).
Un’altra indagine, per diffamazione (che vede quattro indagati, i destinatari dei video hard) è in corso da parte della Procura di Napoli, partita dalla denuncia presentata da Tiziana Cantone e dal suo ex fidanzato Sergio Di Palo contro chi ha diffuso in rete i video. Infine, c’è una terza indagine, sempre coordinata dalla Procura di Napoli, che ipotizza il reato di calunnia.
I dati recuperati, comunque, potrebbero dare importanti contributi a tutte le attività investigative in corso che vedono impegnate, in coordinamento, entrambe le Procure. Nei prossimi giorni il pm Esposito ascolterà alcune persone informate sui fatti (non sono quelle che sono ritratte nei video).
Con l’aiuto di un consulente, l’ingegnere Carmine Testa, i carabinieri sono stati in grado di evitare che il cellulare si bloccasse, dopo il decimo tentativo di accesso, sfruttando un “bug” del sistema operativo dell’apparecchio. Secondo quanto riporta il quotidiano tra i file ci sarebbero le telefonate fatte da Tiziana prima di morire, alcuni messaggi con Di Paolo e un altro ex fidanzato, e un ultimo messaggio che lascerebbe presagire l’intento di suicidarsi.