Teverola – Respinge tutte le accuse il sindaco (sospeso, al momento, dal Prefetto) di Teverola, Dario Di Matteo, arrestato mercoledì mattina nell’ambito di un filone d’indagine sui casi di corruzione che coinvolgono la vecchia gestione della ditta di igiene urbana “Dhi” e alcune amministrazioni comunali della provincia di Caserta (guarda articolo e video).
Assistito dal suo legale difensore, l’avvocato Carlo De Stavola, Di Matteo ha risposto alle domande dei pm, non solo negando di aver ottenuto denaro e assunzioni da parte di Alberto Di Nardi, rappresentante della Dhi all’epoca dei fatti, ma anche di aver più volte, quando era consigliere di opposizione nella precedente amministrazione Lusini, presentato esposti alla Procura proprio nei confronti della ditta.
Sul fatto che la Dhi avesse sempre ottenuto proroghe di affidamenti diretti e che la procedura di gara d’appalto fosse stata avviata solo dopo l’arresto di Di Nardi (avvenuto nel marzo 2016), Di Matteo ha riferito che, già all’indomani della sua vittoria alle amministrative (nell’estate del 2015) aveva cercato di regolarizzare il rapporto tra Comune e Dhi, facendo in modo di accelerare nel minore tempo possibile lo svolgimento della gara.
Intanto, l’avvocato De Stavola ha presentato al tribunale del Riesame la richiesta di revoca della custodia cautelare in carcere per il sindaco.