Abbiamo evitato di sollevare polemiche durante la seduta consiliare di martedì solo per rispetto dei componenti del Consiglio Comunale dei ragazzi ma quello che è accaduto non può passare sotto silenzio. Dopo la settimana e oltre di “querelle” tra sindaco e assessori, nulla è cambiato e niente è stato comunicato ufficialmente al paese. Tutti seduti in consiglio comunale come se nulla fosse accaduto.
Vi è poi un problema divenuto ormai “antico”. Fissare un consiglio comunale alle 15.30, di martedì, senza diretta streaming o almeno con la registrazione audio della seduta con successiva pubblicazione della stessa sul sito del Comune, vuol dire precludere ai cittadini la possibilità di informarsi e di partecipare attivamente all’attività politico-amministrativa.
Ma gli svarioni della maggioranza non sono finiti qui. Il consiglio comunale tenutosi il 14 febbraio è stato preceduto dalla consueta conferenza dei capigruppo, i cui membri terminavano la riunione stabilendo un consiglio comunale con circa 12 (dodici) punti all’ordine del giorno, tra cui quello relativo alle comunicazioni del sindaco in merito alle deleghe.
Dalla convocazione ufficiale, datata 9 febbraio, i punti all’ordine del giorno risultavano essere invece dieci. Nemmeno a farlo apposta, tra i due punti depennati, c’era proprio quello relativo alle comunicazioni del sindaco sulle deleghe. L’altro punto, riguardante la mozione per l’istituzione del garante dei disabili, era stato rinviato previa comunicazione del Presidente del Consiglio.
Ma non è tutto. Come se non bastasse, a Consiglio comunale in pieno svolgimento, la maggioranza consiliare ha proposto il ritiro di altri due punti, tutti relativi alle convenzioni per l’edilizia residenziale convenzionata.
Ricapitolando: da dodici punti si è passati a 10 e poi addirittura ad 8. Praticamente la seduta è stata svuotata degli argomenti più spinosi da discutere. Prima si fanno delle forzature su alcuni punti (come quelli ritirati) e poi si ritorna indietro. E’ sempre più evidente come sindaco e maggioranza navighino ormai a vista.
Con il passare dei mesi, è sparita anche la bacchetta magica. Sono state riconfermate, infatti, le tariffe Tasi e Imu e l’aliquota dell’addizionale Irpef, diversamente da quanto annunciato nei mesi scorsi. A tutto si pensa (deleghe, incarichi, accordi, stipendi e candidature) tranne che a trovare soluzioni adeguate per far risparmiare i cittadini.
Il gruppo “Cesa C’è”