Sant’Arpino, Fondazione Madonna di Loreto: il sindaco chiede “sconto” al vescovo

di Redazione

Giuseppe Dell’Aversana, sindaco di sant’Arpino, scrive un’accorata lettera al vescovo di Aversa Angelo Spinillo per chiedere una riduzione del debito da pagare alla curia. In questi giorni, è stato emesso un mandato di pagamento di 1 milione e 321mila euro a favore della Fondazione “Madonna di Loreto”, con sede ad Aversa, nella sede Vescovile. Presidente della Fondazione è il vescovo di Aversa e tantissimi sono i beni immobili sparsi per la diocesi che la fondazione gestisce. La Fondazione è stata pagata dopo che il Comune ha ricevuto in prestito l’ingente somma dalla Cassa Depositi e Prestiti.

La Fondazione Madonna di Loreto risultava proprietaria di un terreno di oltre 5000 metri quadrati in zona Paradiso nel Comune di Sant’Arpino sul quale è stata edificata la scuola elementare “Cinquegrana” a seguito di una procedura di esproprio del 1988. A seguito di una vertenza giudiziaria il Comune è stato condannato e dopo un accordo transattivo, ha versato i primi 108mila euro nel dicembre 2016 Poi l’amministrazione Dell’Aversana è dovuta ricorrere ad un mutuo di un milione e trecentoventunomila euro, con la Cassa Depositi e Prestiti, da restituire in ben venti anni con quaranta rate semestrali.

Tutto ciò rende ancora più difficile la precaria situazione economica dell’Ente. “Ho chiesto un incontro a sua Eccellenza. La condanna ai danni del comune ci stava – dichiara il sindaco Dell’Aversana – in quanto il suolo è divenuto di proprietà comunale senza un valido decreto d’esproprio. E’ giusto pagare. Chiediamo al vescovo un atto di clemenza.  Abbiamo già versato una cifra consistente che potrebbe anche soddisfare la Fondazione”.

Il sindaco, in sostanza, chiede al vescovo di avere uno sconto e non versare la rimanente parte che ammonta ad 170mila euro per i danni patiti dalla Fondazione. “Noi chiediamo al vescovo Spinillo di intervenire con un atto di clemenza. – afferma Dell’Aversana – Il Comune sul quel suolo non ha lucrato ma ha realizzato una scuola per i bambini. Abbiamo versato quasi un milione e mezzo di euro, siamo sull’orlo del precipizio. La Chiesa ci aiuti. Chiediamo una rinegoziazione dell’accordo transattivo, non possiamo sostenere quest’ulteriore spesa di 170mila euro”.

Chiaro e limpido appare, dunque, il messaggio del primo cittadino, dopo aver onorato una parte consistente del debito chiede ora che la somma residua sia frutto di un’ulteriore riduzione per evitare il tracollo economico  del Comune oberato da una marea di debiti.  A breve ci sarà l’incontro richiesto.

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